Una città che poco a poco torna a vivere, svelando il suo splendido patrimonio storico, diciamo la verità, rimasto nascosto per tanto tempo anche agli occhi dei suoi abitanti.
L’Aquila rinasce pezzo dopo pezzo, i suoi cantieri non sono soltanto luoghi di edilizia; ma veri e propri laboratori unici al mondo in cui lavorano, gomito a gomito, maestranze, progettisti, restauratori ed esperti di beni vincolati. Perché L’Aquila è il quinto centro storico d’Italia per estensione e quantità di beni storici e artistici. Un esempio del lavoro complesso e lungo è quello portato avanti nell’ex sede del Partito democratico, all’incrocio tra piazza palazzo e via Paganica, un luogo che fa parte della memoria cittadina e appartiene a un aggregato sommatoria di molti edifici nati negli anni.
Un delicato lavoro di restauro quello portato avanti per restituirlo alla città entro questa estate. Per ogni edificio da recuperare è stato necessario fare una ricerca storica, indagini conoscitive strutturali, rilievi del danno e studio del comportamento sotto gli effetti del sisma. Quel che emerge è che tutto il complesso ha retto al terremoto pur avendo subìto danni ingenti. A significare che all’Aquila si è sempre costruito in maniera antisismica.
Le bellezze dei palazzi ancora cantieri sono state svelate nel tour organizzato da Officina L’Aquila nella tre giorni di approfondimenti e dibattiti sulla ricostruzione che si tiene fino a domani all’auditorium del parco.