L’Abruzzo non è esente da casi di danno erariale e responsabilità a carico di amministrazioni pubbliche o dipendenti pubblici. A spiegarlo è il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti.
Contrattualistica con oneri aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal mercato, assenteismo, corruzione, non corretta gestione delle risorse, opere pubbliche non ultimate, indebita percezione di fondi post-sisma.
L’Abruzzo non è esente da casi di danno erariale e responsabilità a carico di amministrazioni pubbliche o dipendenti pubblici, anche se non si segnala per essere una regione in cui si spende peggio che in altre.
A dirlo è il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti Tommaso Miele, che fa il quadro dell’andamento della giustizia erariale e delle sue prospettive, a tre giorni dall’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019 per l’Abruzzo. La relazione nel dettaglio su numeri e andamento verrà illustrata in quell’occasione – venerdì 22 febbraio – nella sede della Corte dei Conti all’Aquila, ma intanto emerge un dato: il danno erariale in per il 2018 si aggira fra i 3 e i 4 milioni di euro.