Ancora irrisolta la questione degli 80 precari della ricostruzione dei due uffici speciali e del Comune dell’Aquila. La Cgil Fp dell’Aquila chiede la loro stabilizzazione e fondi certi e duraturi.
Mentre il Comune dell’Aquila, con l’assessora al Personale Fausta Bergamotto in prima linea, punta ad aprire un tavolo tecnico al ministero per cercare di smuovere le acque stagnanti della stabilizzazione dei lavoratori precari impegnati nella ricostruzione, la Cgil funzione pubblica dell’Aquila suona la sveglia per accelerare una soluzione.
I tempi stringono, i contratti dei dipendenti a tempo determinato che lavorano nel Comune dell’Aquila e nei due uffici speciali sono in scadenza e, per di più, dalla Struttura tecnica di missione a Roma ancora non arrivano notizie sui fondi per l’assistenza tecnica della ricostruzione, un bacino finanziario dentro cui ci sono anche i soldi per pagare gli stipendi. Un vero caos quello dei precari della ricostruzione, perché le somme necessarie devono ancora essere individuate nelle pieghe del bilancio del Comune (con il limite invalicabile del patto di stabilità) e in quelle dei fondi sperimentali dello Stato, come spiega Anthony Pasqualone segretario provinciale Cgil Fp. Intanto il piccolo esercito di lavoratori, arrivati all’indomani del cosiddetto ‘concorsone’ a dare man forte agli uffici della ricostruzione, si assottiglia sempre id più.
A risentire della precarietà lavorativa dei circa 80 tecnici è anche l’intero processo di ricostruzione, che è l’obiettivo finale per il quale si vedrà la conclusione soltanto fra 6 anni.
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