La terra trema e la paura torna. Lo sciame sismico infinito che interessa ormai da settimane la zona compresa tra i Comuni di Pizzoli e di Barete allarma la popolazione. Nei bar, nei negozi, nelle frutterie non si parla d’altro.
Tante le persone che domenica scorsa, dopo la scossa di 3.4 dell’una meno dieci hanno deciso di dormire in macchina. La paura è tanta perché è sotto questa terra che corre la faglia che si è riattivata con la forte replica del terremoto dell’Aquila di magnitudo 5.5 del 7 aprile 2009, il giorno dopo quella devastante che distrusse la città mettendo in ginocchio il suo territorio.
Il sindaco di Pizzoli Giovanni Anastasio intanto dice no ad allarmismi perché, sostiene, è vero che c’è una faglia che riguarda il territorio ma non esiste nessuna certezza scientifica che lo sciame sismico possa trasformarsi in un evento più grande. E fa un appello ai cittadini affinché si adoperino per mettere in sicurezza le abitazioni costruite senza il rispetto della normativa sulla sicurezza sismica. Ci sono almeno 50 nuclei familiari (sui duemila di Pizzoli) che, spiega il sindaco, vivono in abitazioni a rischio, perché costruite tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del 900. E mai interessate da lavori di ristrutturazione.
Abitazioni che insistono soprattutto nel centro storico. Messa in sicurezza che deve partire subito, esorta il sindaco. Le famiglie che vivono in case non sicure devono cercare nel frattempo una abitazione alternativa, perché non si può rischiare di vedere ripetersi un dramma come quello di Amatrice, dove in molti casi sono stati proprio gli immobili ad alta vulnerabilità quelli in cui hanno trovato la morte decine di persone.
Il servizio del Tg8: