Pescara, Pettinari: «Fuori la criminalità da Fontanelle»

A Pescara il corteo organizzato dal movimento politico Pettinari per l’Abruzzo in via Caduti per servizio: «Fuori la criminalità da Fontanelle». E Pettinari torna a sollecitare l’intervento dell’esercito

Un corteo che ha intonato cori all’insegna della legalità: «Fuori la droga da Fontanelle, fuori gli abusivi dalle case popolari, legalità, legalità». I manifestanti hanno percorso via Caduti per servizio insieme ai rappresentanti del movimento politico Pettinari per l’Abruzzo per ribadire la necessità di un intervento efficace per estirpare la criminalità da uno dei quartieri caldi del capoluogo adriatico.

«Abbiamo percorso tutta la via, fermandoci sotto al civico 15, dove ho voluto ricordare la notte dell’incendio», ha dichiarato Domenico Pettinari, presidente del movimento politico Pettinari per l’Abruzzo. «Ho improvvisato un comizio chiedendo legalità, chiedendo una risposta dai parlamentari sull’invio dell’esercito a supporto delle forze dell’ordine. I cittadini onesti qui vivono  sotto scacco della criminalità, perché basta affacciarsi dal balcone e trattenersi un po’ di più per subire minacce e violenze. Siamo passati sotto casa degli abusivi, degli spacciatori e abbiamo gridato con ancora più forza: “fori la droga da fontanelle”. E poi abbiamo osservato un minuto di silenzio per solidarizzare con i cittadini colpiti nel sonno dalla mano criminale davanti al famigerato civico 15.»

Il corteo si è snodato anche davanti alle carcasse delle macchine divorate degli incendi, per gridare “Vergogna!”, rivolto ai malviventi colpevoli degli incendi.

«Ora ci auguriamo che il governo di centrodestra la smetta di fare propaganda e cominci davvero a occuparsi delle nostre periferie, dove insiste un’emergenza sicurezza conclamata. Ci aspettiamo una risposta immediata dai parlamentari di maggioranza per innalzare la questura di Pescara a rango superiore e per portare l’esercito in questo quartiere per garantire la sicurezza dei cittadini. Ci auguriamo anche che il Comune cambi modalità di effettuazione degli sfratti e dopo lo sgombero di una casa proceda alla riassegnazione a chi ne ha diritto, perché se si continuano a lasciare le case murate e vuote, gli abusivi torneranno a occupare gli appartamenti, come accade spesso da queste parti.»

Anna Di Giorgio: