Stellantis: Tavares si dimette, nuovo ceo entro il 2025

L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, si è dimesso; divergenze con il cda. La politica chiama Elkann in Parlamento. Entro la metà del 2025 il nuovo ceo

Carlos Tavares, uno dei padri della fusione nel 2020 tra Psa e Fca, ha presentato le dimissioni con effetto immediato, accettate dal consiglio di amministrazione, riunitosi oggi sotto le presidenza di John Elkann. Lo rende noto Stellantis. Il manager avrebbe dovuto mantenere la carica di amministratore delegato fino al 2026.

Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente – spiega l’azienda – è già in corso gestito da un comitato speciale del consiglio e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da Elkann.

Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024.

«Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione di oggi», afferma il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries.

Il gruppo aveva comunicato una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre, il doppio della stima precedente. Il margine del risultato operativo adjusted è atteso tra il 5,5% e il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente “double
digit”, mentre il free cash flow industriale, prima positivo, è previsto in rosso tra 5 e 10 miliardi di euro.

De Castries, che è stato presidente di Axa, è il consigliere indipendente senior del board di Stellantis. La sua dichiarazione non entra nel merito delle divergenze con Tavares, ma negli scorsi mesi il mercato aveva più volte evidenziato la fretta dell’amministratore delegato di raddrizzare i conti segnati dal negativo andamento delle vendite in America. Molti commentatori avevano sottolineato i malumori nella squadra di manager del gruppo, le polemiche su più fronti, dai politici europei e italiani ai sindacati ai concessionari americani.
La decisione di dire addio a Tavares, secondo quanto si apprende, è stata appresa all’unanimità dal consiglio.

Molti commentatori avevano sottolineato i malumori nella squadra di manager del gruppo, le polemiche su più fronti, dai politici europei e italiani ai sindacati ai concessionari americani.
In particolare con il governo e con l’opposizione lo scontro in questi ultimi mesi è stato molto acceso: un mese fa Tavares è stato in audizione Parlamento, dove lo scontro è stato duro. Dal mondo politico oggi torna a farsi forte la richiesta a Elkann di andare in Parlamento a spiegare quale sia il futuro di Stellantis. Lo chiedono a gran voce Fratelli d’Italia, il Pd, Carlo Calenda e Avs.

«Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come “premio” economico dopo la sua disastrosa gestione», commenta la Lega.

Anche i sindacati, preoccupati per il calo della produzione e il forte ricorso alla cassa integrazione, chiedono “un cambio di passo”.

«Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali», afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.

Anche la Fiom chiede «un piano industriale e occupazionale subito», mentre la Fim parla di «un momento di svolta per Stellantis e e per il settore automobilistico italiano.»

Il consiglio di amministrazione di Stellantis ha confermato la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024. Il gruppo aveva comunicato una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre, il doppio della stima precedente.