“Il colore del talento olimpico e paralimpico è lo stesso”: all’Università d’Annunzio di Chieti le storie di successo degli atleti in un convegno dedicato al talento sportivo
Le storie di sudore e di successo degli atleti olimpici e paralimpici italiani, formazione, dibattiti e momenti riservati alla consegna di premi ed onorificenze saranno al centro della giornata sul tema “Il colore del talento olimpico e paralimpico è lo stesso”, organizzata dal Corso di Laurea in Servizi Sociali dell’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, presieduto dal professor Roberto Veraldi.
La giornata, dedicata alla celebrazione del talento sportivo italiano, è stata organizzata all’Auditorium del Rettorato per oggi, martedì 28 gennaio 2025, in due sessioni: mattutina a partire dalle ore 10 con e pomeridiana dalle 14,30. Dopo i saluti istituzionali, la sessione dedicata alla formazione con la partecipazione, tra gli altri, della dottoressa Sara Haeuptli e del dottor Alessandro Melchionna, mental coach di atleti olimpici e paralimpici, che hanno fattivamente collaborato alla preparazione della giornata. Con loro presenti anche alcuni atleti e responsabili di settori sportivi, protagonisti di olimpiadi e paraolimpiadi, come:
– Daila Dameno, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Parigi 2024 con la nazionale di tiro con l’arco;
– Lilia Giannini, campionessa italiana a squadre 2024 di tiro con l’arco, Katia Aere, medaglia di bronzo a Tokio 2021 in handbike, nonché detentrice di record mondiali in apnea dinamica e nuoto pinnato;
– Giada Andreutti, nazionale di bob a Pechino 2022;
– Carlo di Giusto, già CT nazionale basket in carrozzina;
– Joel Boganelli, capitano della nazionale U23 di basket in carrozzina e basket Amicacci Abruzzo;
– Gabriele Benvenuto, atleta della nazionale di basket in carrozzina e basket Amicacci Abruzzo;
– Irma Testa, medaglia di bronzo a Tokyo 2021 e nazionale di pugilato a Parigi 2024;
– Emanuele Renzini, già CT della nazionale di pugilato;
– Fabrizio Pagani, recordman di apnea paralimpica (con oltre 10 record del mondo);
– Michele Sarzilla, campione di triathlon e primo nel ranking olimpico 2024.
«Mettere al centro della scena sempre la persona in quanto tale: questo è il significato profondo di tale iniziativa», spiega il professor Roberto Veraldi, docente di Sociologia generale e presidente del corso di laurea in Servizi sociali della d’Annunzio, che ha ideato e organizzato l’evento. «Per un corso di aurea in Servizio sociale, che prepara alla difficile professione di assistente sociale, proprio in questi tempi di smarrimento globale, mettere al centro con esempi pratici la unicità della persona, pur nella sua multiformità e nella sua complessità, vuol dire anche mandare un messaggio forte a tutti gli studenti che andiamo a formare presso il nostro ateneo: il rispetto verso l’altro che passa anche dall’accettare l’idea che una diversa inclusione è sempre possibile. Forse si potrebbe chiudere con un motto: non meno ma più, riferito allo sguardo che si deve avere verso gli altri.»