L’Aquila: sit-in degli studenti per la scritta omofoba all’UnivAq

Scritte omofobe all’Univaq e presidio davanti al Rettorato: l’Udu chiede uno sportello in ateneo contro le discriminazioni

Oggi pomeriggio, mercoledì 19 febbraio 2025, intorno alle 15 è in programma all’Aquila un presidio davanti a palazzo Camponeschi, sede del Rettorato dell’Università dell’Aquila, per denunciare la scritta omofoba e violenta apparsa lo scorso 10 febbraio sulle pareti del Dipartimento di Scienze Umane e per chiedere contromisure concrete. A promuovere il sit-in è l’Udu, unione degli universitari.

«Servono piani strutturali di educazione affettiva nei luoghi dell’istruzione», si legge in una nota dell’Udu. «Vogliamo che l’università promuova azioni concrete contro l’omobitransfobia attraverso l’organizzazione di eventi, seminari, workshop e campagne informative continuative.
Ribadiamo inoltre, come affermiamo da diverso tempo, l’importanza di istituire uno sportello antiviolenza all’Università, dedicato alle persone vittime di discriminazione, violenza o abusi, garantendo che tale sportello sia visibile, accessibile e disponibile per tutti gli studenti e studentesse che necessitano di supporto.
Queste azioni non sono più rimandabili e ora è ancora più evidente.»

Da qui dunque l’invito a studenti, docenti e cittadini a partecipare al sit-in per ribadire «il nostro diritto a formarci in un’università davvero inclusiva e sicura».

Anche il rettore dell’UnviAq, Edoardo Alesse, così come altri docenti dell’ateneo, ha condannato le scritte omofobe con chiari riferimenti al Terzo Reich.

Sul caso è stata aperta un’inchiesta. La Digos è intervenuta sul posto per i rilievi del caso. Rimossa la scritta, sono state avviate le indagini, grazie anche alle testimonianze raccolte sul posto.