A Sulmona i comitati No Snam Abruzzo chiedono di fermare il progetto per la realizzazione della centrale e del gasdotto Snam a Case di Pente. Sabato manifestazione davanti al cantiere
«Un’opera inutile, perché i consumi di gas stanno crollando sia in Italia che in Europa ed è sempre più evidente che le fonti fossili sono causa di guerre, sfruttamento colonialista e profitti enormi per le multinazionali del settore», dichiarano i Comitati No Snam Abruzzo.
«Un’opera dannosa, perché peggiorerà la crisi climatica, aggravandone gli effetti distruttivi, devastando l’ambiente, diventando un pesante detrattore per i nostri beni archeologici e culturali e impoverendo ulteriormente l’economia delle aree interne.
Un’opera pericolosa, perché il tracciato si sovrappone alle faglie sismiche del nostro territorio, aumentando i rischi per l’incolumità dei cittadini. Sono tanti i casi di esplosione di metanodotti avvenuti negli anni in Italia.
Un’opera imposta contro la volontà dei cittadini e delle istituzioni democratiche. Nel 2015 la Regione Abruzzo ha negato l’intesa con lo Stato sia sulla centrale che sul metanodotto. Il cantiere di Case Pente è illegale, ma nessuna autorità è finora intervenuta.»
Sperperare 2 miliardi e 500 milioni di euro, che secondo quanto rivelano i comitati saranno pagati tramite le bollette dei cittadini e i fondi
«Lottiamo per difendere i diritti inalienabili dei nostri territori! Le nostre non sono aree di conquista e di sacrificio per i profitti della Snam! Noi la nostra terra non la svendiamo!», concludono i Comitati No Snam Abruzzo.