Nuova Pescara: Spoltore frena e chiede «un confronto urgente»

Sulla Nuova Pescara Spoltore frena: per la sindaca Trulli «serve un confronto urgente». Il 10 aprile un Consiglio comunale dedicato

«La Regione vuole fare Nuova Pescara, ma non leggiamo in nessuno strumento di programmazione dei fondi regionali una misura dedicata a questo scopo, né sui Fondi di coesione né sulle Strategie territoriali.»

Lo afferma il sindaco di Spoltore, Chiara Trulli, illustrando un documento, frutto del lavoro congiunto di tutta la maggioranza e condiviso anche da parte dell’opposizione, per chiedere lo stop a questa fase della fusione con Pescara e Montesilvano che, come ha ribadito il presidente del consiglio comunale, Lucio Matricciani, «non saremo in grado di proseguire: abbiamo già
problemi con i servizi accorpati finora, i più semplici.»

Di questo si parlerà anche in un Consiglio comunale dedicato, il prossimo 10 aprile, per spiegare ai cittadini cosa sta accadendo. La proposta alternativa è quella di un’area metropolitana, un nuovo ente che possa creare la Nuova Pescara senza azzerare i municipi di Spoltore e Montesilvano.

«Si stanno ripartendo miliardi di euro e non ci sono risorse da dedicare a interventi che creino un’ambizione sovracomunale, capaci di innescare un circuito virtuoso di sviluppo attraverso interventi di rete sull’area metropolitana, come le infrastrutture per la mobilità sostenibile», prosegue la sindaca Trulli.

Trulli ricorda i progetti “ambiziosi” per Spoltore, come il teatro comunale, le piste ciclabili, l’impianto sportivo polivalente a Villa Raspa, iniziative che però «non si devono considerare un contentino per la fusione, ma opere prodromiche a garantire quel livello di attenzione che i nostri concittadini meritano e sulle quali chiediamo un impegno concreto».

A far suonare l’allarme alcune dichiarazioni a margine dell’ultimo consiglio comunale di Pescara, dedicato alla situazione del carcere, che non hanno escluso di delocalizzare a Spoltore la struttura di detenzione.

«Non vogliamo che Spoltore sia il luogo nel quale delocalizzare tutto ciò che non si vuole nel centro di Pescara», dice ancora Trulli. «Così è accaduto per il canile, così anni prima per la discarica». Tutto questo mentre la pianificazione urbanistica generale è bloccata dalla legge regionale che regola la fusione e non si discute mai di «spostare la sede della Regione, una scuola superiore, un distaccamento dell’Università o la nuova caserma dei Vigili del Fuoco.»

In una lettera ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale d’Abruzzo, il presidente del Consiglio comunale e una rappresentanza di Giunta e Consiglio hanno richiesto «un tavolo di discussione. Vogliamo garanzie per la nostra città e le vogliamo adesso, perché non permetteremo che questo nostro territorio venga depauperato e rischi di diventare un semplice anello periferico della città di Pescara.»