Scagionato dal gip uno dei soccorritori della donna che cadde dalla barella e morì all’ospedale di Sulmona. A processo gli altri due soccorritori
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale per Antonio Ferrari Nasi, uno dei soccorritori che era finito sotto inchiesta per la morte di Alba Michelina Orsini, l’anziana di 93anni deceduta nell’ospedale di Sulmona dopo la caduta dalla lettiga dell’ambulanza.
Per il gip «è da condividere l’assunto del pm, secondo il quale non ci sono ragionevoli previsioni di condanna a carico dell’indagato». Il soccorritore, stando a quanto emerso nel corso delle indagini, non aveva partecipato alla movimentazione della barella. Per cui nulla aveva a che fare con la morte dell’anziana.
Diversa la posizione per gli altri due soccorritori, che dovranno presentarsi davanti al gup il prossimo 10 aprile per l’udienza preliminare.
Stando agli atti d’indagine, l’ambulanza della Croce Rossa era stata allertata dai parenti dell’anziana per una disidratazione. Nel tragitto tra l’abitazione e l’ambulanza, l’anziana era caduta dalla lettiga dell’ambulanza dopo essere stata presa in carico dai volontari. La barella, stando a quanto raccontato dai familiari e da quanti avevano assistito al fatto, si era completamente ribaltata, tanto che l’anziana aveva rimediato un’escoriazione sulla fronte e un trauma cranico. Poi la corsa in ospedale, dove la 93enne era stata sottoposta a Tac, dai medici del pronto soccorso, che l’avevano tenuta sotto osservazione per le problematiche di salute, legate all’età, fino al decesso.