Aree idonee energie rinnovabili: Consiglio Abruzzo rinvia discussione

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L’individuazione delle aree idonee per le energie rinnovabili rinviata dal Consiglio regionale dell’Abruzzo

La discussione sulle aree idonee ad ospitare impianti dedicati alla produzione di energie rinnovabili, prevista per oggi, è stata rinviata dal Consiglio regionale dell’Abruzzo a venerdì 14 marzo.

“Di comune accordo, con tutto il Consiglio, si è concordato un rinvio della discussione, di qualche giorno, per provare a dirimere alcune perplessità che sono nate sul progetto di legge sulle aree idonee, nonostante un lunghissimo confronto in Commissione dove anche i tecnici hanno sempre risposto in modo puntuale. – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia, delegato all’Energia, Nicola Campitelli -Personalmente ho sempre basato la mia attività sull’ascolto, per giungere alla migliore decisione possibile, sarà così anche questa volta”.

L’aggiornamento dei lavori, a venerdì  14 marzo,  è stato chiesto e ottenuto dai Consiglieri di opposizione che compongono il Patto per l’Abruzzo.

“Un rinvio necessario – spiegano – perché il progetto di legge predisposto dalla Giunta,  e sul quale si sono svolte le audizioni di sindaci, associazioni di tutela ambientale e associazioni del comparto agricolo, è stato completamente riscritto dagli emendamenti della maggioranza di centrodestra. Interventi che hanno solo aumentato i dubbi di tutti, tanto che oggi la stessa maggioranza ha presentato quattro sub emendamenti che riscrivono e sostituiscono integralmente gli articoli 2-3-4 e 5. Praticamente tutta la legge. Ad aggravare il pressapochismo legislativo del centrodestra  c’è stato il consueto ostracismo verso la funzione dei consiglieri di opposizione. Infatti, fino alla conferenza dei capigruppo di oggi pomeriggio, da noi appositamente richiesta per superare l’empasse creatosi, i sub emendamenti di maggioranza non erano stati pubblicati e resi noti alle forze politiche di opposizione.
Grazie al rinvio ottenuto avremo più tempo per ragionare, con sindaci e associazioni interessate, sul testo di legge che sarà realmente in discussione in Consiglio regionale”.

L’obiettivo del Patto per l’Abruzzo è dotare la Regione Abruzzo di uno strumento chiaro, che abbia il fine di incentivare la produzione di energia rinnovabile e contestualmente salvaguardare le colture, i luoghi di pregio e il ruolo degli amministratori locali.

Nei mesi passati la discussione ha generato contrapposizione tra ambientalisti e agricoltori. Per gli ambientalisti l’Abruzzo è in ritardo nella realizzazione degli impianti; manca inoltre la consapevolezza determinante perché si compia una vera e propria rivoluzione culturale, capace di rendere la transizione un’occasione di sviluppo per i territori.

Dal canto loro gli agricoltori si sono detti sempre preoccupati per la conversione indiscriminata di terreni coltivabili in siti per impianti di energia rinnovabile: non una posizione contro ma una richiesta di tutela dei campi e del comparto agricolo.

A tal proposito nei giorni scorsi è stata registrata la levata di scudi di 19 sindaci del vastese e anche di alcuni sindaci della valle subequana che si sono detti contrari a una penalizzazione delle aree interne dell’Abruzzo.

Secondo quanto riportato dal decreto di luglio 2024, entro il 2030 la Regione dovrà centrare l’obiettivo di aumentare di circa due gigawatt (duemila megawatt, un quarantesimo della quota nazionale) la produzione di energia rinnovabile rispetto al 2020.

In Commissione territorio il disegno è già passato.