‘Una madre premurosa’: così la pediatra del piccolo Francesco Pio Spinelli, il bimbo di tre anni travolto da un treno il 24 maggio del 2014, ha descritto oggi in Corte d’Assise a Chieti la mamma del bimbo.
La mamma del piccolo Francesco Pio è accusata di abbandono di minore. Papà e nonno, rispettivamente Virgilio e Cristoforo Spinelli, devono rispondere invece di concorso in omicidio colposo. Diciannove i testimoni ascoltati oggi, dalla Corte d’Assise. L’avvocato della difesa, Luca Sarodi, ha chiamato a deporre anche alcuni familiari di Francesco Pio. Sono stati ascoltati, inoltre, il conducente del treno, il capotreno, il commissario della polizia ferroviaria Davide Zaccone, che ha diretto le indagini, tecnici ed altri inquirenti. Al centro delle testimonianze, le presunte responsabilità degli imputati in merito alla mancata vigilanza del bambino e la scarsa cura dei luoghi, legata alla presenza di un buco lungo la recinzione che affaccia sulla ferrovia e attraverso il quale sarebbe passato il bambino prima di essere investito. E’ stato ricostruito l’intero percorso compiuto dal piccolo, si è parlato della velocità alla quale viaggiava il mezzo, mentre la pediatra ha contribuito a tratteggiare il profilo psicologico della madre. La Corte d’Assise, presieduta da Geremia Spiniello, ha aggiornato l’udienza al prossimo 11 luglio: in quell’occasione saranno ascoltati altri testimoni. “Non c’è stato alcun abbandono di minore – ha detto l’avvocato difensore Luca Sarodi, al termine dell’udienza. “Il conducente del treno, dopo la tragedia, si sentì male e andò via, mentre il capotreno riferì di non aver visto nulla – ha proseguito Sarodi -. In genere, se qualcuno muore dopo essere stato investito da un’auto, il conducente viene rinviato a giudizio e poi magari viene assolto perchè andava a 20 all’ora. Non si spiega – ha aggiunto l’avvocato – come mai, in questo caso, nessuno delle Ferrovie sia stato rinviato a giudizio’.