Sama di Scafa, il sindaco invoca la tutela dei lavoratori. Licenziati in aprile dopo la chiusura dello stabilimento affiliato alla Italcementi, i 12 lavoratori sperano nel nuovo appello.
Il sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, ha scritto al presidente della Regione Luciano D’Alfonso, a quello della provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e all’Agenzia del demanio per sollecitare l’avvio dell’iter ipotizzato oltre tre mesi fa, che avrebbe dovuto aprire uno spiraglio per il futuro dei lavoratori ex Sama. Nel mese di giugno l’accordo – siglato dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, dall’allora assessore MarioMazzocca, dal presidente della Provincia Di Marco e dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Edoardo Michini e dai delegati sindacali – aveva stabilito le iniziative da mettere in campo per riattivare la produzione. L’idea è quella di un bando europeo da pubblicare al massimo entro la fine del 2015, attraverso il quale cercare un nuovo concessionario per lo stabilimento di Scafa, dove si producevano mattonelle di asfalto (peraltro molto richieste), che per lo sfruttamento del sito minerario di Manoppello. Il sindaco Giancola chiede alla regione Abruzzo se siano state attivate le procedure necessarie, a cominciare da quelle necessarie che la Sama dovrà espletare per l’abbandono del sito di Manoppello. Secondo Giancola la Regione non si impegna abbastanza nel mettere in atto i passi amministrativi necessari, diversamente dall’Agenzia del Demanio che invece ha già avviato le mosse che le competono.