Dopo anni in cui si parla di razionalizzazione dei costi e di sovrabbondanza di personale nelle aziende partecipate del Comune, l’Asm – l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti all’Aquila – decide di esternalizzare uno dei suoi servizi amministrativi, quello per il conteggio e l’invio delle buste paga dei dipendenti, fino al gennaio scorso svolto dal personale interno dell’Asm.
Una scelta che ha sollevato subito le critiche e le prese di posizione dei sindacati – Cgil Funzione pubblica, Uil trasporti, Fiadel e Ugl igiene ambientale. L’esternalizzazione, tra l’altro, secondo la denuncia dei sindacati, è stata portata avanti con modalità che contravvengono al dettato contrattuale che, accanto ad altri elementi, sono al vaglio del Giudice chiamato a esaminare la condotta dell’azienda dopo il ricorso delle organizzazioni sindacali. Il Comune infatti ha di recente approvato un atto di indirizzo che invita le partecipate a non esternalizzare i loro servizi, facendo ricorso invece al personale interno, proprio nell’ottica della razionalizzazione dei costi e della riduzione degli sprechi, della riorganizzazione del personale che dopo anni deve essere ancora effettuata all’interno delle municipalizzate aquilane.
Un indirizzo disatteso in questo caso dall’Asm, i cui bilanci sono stati di recente “salvati” da una transazione con il Comune che ha fatto entrare nelle sue casse tre milioni di euro di pagamenti arretrati. Un rapporto burrascoso quello tra l’Asm – guidata dall’amministratore unico Rinaldo Tordera fino a pochi giorni fa, avendo lasciato il suo posto per prendere l’incarico di manager della Asl provinciale – e i sindacati. Rita Innocenzi della Cgil Funzione pubblica, raggiunta a telefono ricorda che nei confronti dell’azienda dei rifiuti è già stato depositato un ricorso dalle sigle sindacali (e ora c’è un processo in corso all’Aquila) per attività antisindacale, relativa proprio al fatto che l’Asm ha esternalizzato il servizio buste paga senza mai coinvolgere dipendenti e sindacati.
Sono tre i lavoratori che si occupavano di predisporre le buste paga all’interno dell’azienda e che ora, dice Inncenzi, “sono rimasti con le mani in mano”. Affidare a un’altro soggetto il servizio, ha inoltre provocato forti ritardi nell’erogazione degli stipendi, con i 160 dipendenti dell’Asm che hanno dovuto passare le festività della Pasqua senza soldi. I sindacati non resteranno a guardare. “Stiamo aspettando la formalizzazione della nomina del nuovo amministratore unico”, precisa Innocenzi. Un posto finora vacante con una situazione di stallo “inconcepibile” per un’azienda così importante, che si occupa anche delle macerie del terremoto.
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