Altre due persone indagate a L’Aquila per l’inchiesta sui puntellamenti post-sisma possono lasciare gli arresti domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha revocato la detenzione domiciliare disposta nell’ambito dell’inchiesta “Redde rationem”.
L’inchiesta “Redde rationem” ipotizza presunte tangenti negli appalti ad affidamento diretto dei puntellamenti degli edifici del centro storico danneggiati dal terremoto del 2009. Ora, grazie alla decisione del tribunale del Riesame, potranno allontanarsi dalla propria abitazione i due soci della Dipe Giancarlo Di Persio e Mauro Pellegrini. La vicenda, che ipotizza un affare da 500 milioni di euro, aveva coinvolto anche l’ex consigliere comunale di centrodestra (delegato ai puntellamenti) Pierluigi Tancredi, ritenuto figura chiave dell’inchiesta dalla direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. A Tancredi erano stati revocati i domiciliari lo scorso 12 agosto, mentre era stato disposto l’obbligo di firma. Sempre il 12 agosto erano tornati in libertà dai domiciliari anche gli imprenditori Maurizio e Andrea Polisini, responsabili dell’impresa Edilcostruzioni, e l’intermediario Nicola Santoro, che aveva l’obbligo di dimora e di firma. Nel loro caso, il Riesame aveva stabilito che non sussistesse il rischio di inquinamento delle prove, uno dei presupposti per l’adozione di misure cautelari.