Il nuovo cda del Teatro Marrucino di Chieti è stato ufficializzato ieri. La composizione scaturisce dal patto tra il presidente della Regione Luciano D’Alfonso e il sindaco di Chieti Umberto Di Primio.
Magari potrebbe non suscitare applausi a scena aperta, però di fatto consente di alzare il sipario sulla nuova vita del Teatro Marrucino di Chieti. Un’istituzione culturale dal passato prestigioso e dal futuro misterioso, almeno fino a ieri, giorno in cui è stato ufficializzato il nuovo Cda. Un consiglio di amministrazione bipartisan, frutto di un accordo D’Alfonso-Di Primio che potrebbe far discutere, ma che di fatto rappresenta comunque il nuovo corso del Marrucino. Un corso molto politico, abbastanza tecnico, scarsamente artistico. Partiamo dai debutti: Paolo De Cesare, figlio d’arte imprenditoriale e cantautore per diletto, già presidente del Circolo degli amici e anche candidato in pectore alla vicepresidenza della Camera di Commercio di Chieti. Oltre all’ingresso di De Cesare, debutta pure “l’esperta” Annalisa Di Matteo, mentre resta al suo posto l’ex dirigente provinciale Cesare Di Martino. Escono invece l’avvocato Cristiano Sicari e il maestro Fabio D’Orazio, oltre all’ex presidente, Paolo Roccioletti, avvicendato nel palco imperiale da Marco Napoleone, ex direttore generale dell’Università d’Annunzio e oggi alla presidenza del cda Marrucino. Per tutti, potrebbe valere il vecchio detto, che è anche un augurio di buon lavoro: “Impara l’arte e mettila da parte”, perché dopo tutto è quella che va in scena.