A L’Aquila tre arresti per rapina impropria e lesioni aggravate in concorso. Fermati in flagranza di reato tre giovani abruzzesi tra i 19 e i 20 anni.
Tutto è partito da una telefonata di una cittadina, che ha chiamato il 113 per segnalare un furto nella propria abitazione. Subito allertati, gli uomini della Squadra Mobile e della Squadra Volante si dirigono sul posto, in località San Giuliano, dove scorgevano e fermavano due ragazzi in evidente stato di affanno, seduti su un muretto. I due peraltro erano già stati rincorsi dai cittadini. Intanto, non lontano, veniva fermato anche il terzo ragazzo. Tra le persone intervenute anche un padre e un figlio, che hanno raccontato di essere stati colpiti ripetutamente con calci e pugni dai due giovani che avevano tentato di fermare e che erano poi riusciti a fuggire. padre e figlio sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore, ne avranno per 21 e 15 giorni. L’abitazione oggetto del furto è stata messa a soqquadro e danneggiata per smurare la cassaforte. I tre giovani ladri hanno consegnato parte della refurtiva, mentre altra è stata trovata dagli agenti a seguito di una perquisizione, e altra ancora è stata rinvenuta dentro ad un borsone nero abbandonato durante la fuga e ritrovato nella campagna vicina alla casa svaligiata. I tre hanno precedenti per reati contro la persona e reati contro il patrimonio, uno di loro era già all’obbligo di dimora, e un altro, già arrestato, era stato affidato alla Comunità “Casa Famiglia” in via Madonna Fore, nell’ambito di un programma di recupero emesso dal Tribunale per i Minorenni. Ora sono tutti e tre detenuti nella casa circondariale di L’Aquila.