Nel processo a carico dell’ex manager della Asl di Teramo oggi parola alla difesa. Peculato, truffa e abuso d’ufficio sono le accuse dalle quali deve difendersi l’ex manager della Asl di Teramo, Giustino Varrassi. Oggi pomeriggio, a Teramo, nuova udienza del processo a suo carico.
I guai giudiziari per Varrassi sono nati da un presunto indebito utilizzo dell’auto blu e dalla promozione dell’urologo Corrado Robimarga. Secondo l’accusa, l’affidamento dell’Unità Operativa di Giulianova a Robimarga fu illegittimo in quanto la commissione disciplinare avrebbe sospeso indebitamente la procedura disciplinare a carico del medico (all’epoca coinvolto in un’altra inchiesta). Davanti ai giudici deve comparire anche l’autista di Varrassi, Giovanni Lancia, accusato di truffa e appropriazione indebita sempre per l’utilizzo dell’auto blu. Per la promozione di Robimarga insieme a Varrassi devono rispondere di abuso d’ufficio l’ex direttore amministrativo Lucio Ambrosj, l’ex direttore sanitario Camillo Antelli e i dirigenti Maurizio Di Giosia, Vittorio Scuteri, Corrado Foglia e Gabriella Palmeri. Oggi a parlare sono stati i legali di Varrassi che hanno contestato l’ipotesi accusatoria citando precedenti sentenze. Secondo la difesa dell’ex manager “la sostanza delle accuse riguarda l’utilizzo dell’auto per il tragitto casa-lavoro e non per fini privati” Un dato ritenuto decisiv dal collegio difensivo di Varrassi, poiché tra gli spostamenti casa-lavoro rientrerebbero nelle esigenze di servizio.