Lavoro in cambio di sesso, condannato imprenditore del pescarese ritenuto colpevole di violenza sessuale.
Il tribunale collegiale presieduto dal giudice Antonella Di Carlo ha condannato a tre anni di reclusione un imprenditore di 66 anni della provincia di Pescara. L’uomo aveva costretto a fare sesso orale una donna straniera in cerca di lavoro. L’episodio, risalente al 2011, si era consumato durante un finto colloquio di lavoro organizzato dall’imprenditore con il pretesto di illustrare alla donna la sua proposta professionale. In realtà il colloquio fu solo l’occasione per usarle violenza. A mettere in contatto i due era stato un amico comune, che provò anche a far desistere la vittima dal denunciare l’imprenditore tetando di convincerla ad accettare 100 euro per “aggiustare bonariamente” la faccenda “qualora si fosse sentita offesa dalla cosa”. L’imprenditore raccontò alla straniera di essere titolare di un ristorante, cosa che non è risultata corrispondente a verità. A confermare il tentativo di mettere a tacere la violenza sono state alcune intercettazioni telefoniche e le parziali ammissioni dell’amico dell’imprenditore condannato.