Il Coordinamento Abruzzo Pride annuncia il secondo evento del percorso verso l’Abruzzo Pride del 2020 per l’11 Ottobre 2019 in occasione del Coming Out Day. Sarà messo a disposizione un microfono per fare il proprio Coming Out, personale, intimo, sincero.
L’espressione “Coming Out” deriva dalla frase inglese “Coming out of the closet”, ossia “Uscire dall’armadio”.
“Uscire allo scoperto” significa svelare il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere, rivelare chi si è davvero in famiglia, con le amiche e gli amici, al lavoro.
Il Coming Out è un percorso importante verso l’autenticità e la libertà. A volte può essere molto difficile, soprattutto per chi appunto percepisce il proprio orientamento (o la propria identità) come qualcosa di cui vergognarsi o da reprimere, il proverbiale “scheletro da tenere dentro un armadio”.
L’idea venne lanciata da uno psicologo del New Mexico, Robert Eichberg, e da una politica e attivista della comunità LGBT californiana, Jean O’Leary, durante il Workshop “The Experience and National Gay Rights Advocates”.
Il Coming Out è diverso dall’Outing in quanto è un atto volontario, mentre quest’ultimo ha luogo quando il proprio o altrui orientamento sessuale viene rivelato senza consenso da terze persone (ciò vale anche per la propria o altrui identità di genere).
Il primo Coming Out Day venne celebrato l’11 Ottobre 1988, data coincidente con il primo anniversario della seconda Marcia nazionale su Washington per i Diritti Civili, tenutasi appunto l’11 Ottobre 1987.
Dal 1990 in poi la ricorrenza si estese a tutti gli Stati Uniti e successivamente a moltissimi altri Paesi nel mondo.
Il Coordinamento vi aspetta l’11 Ottobre a Chieti, presso la Villa Comunale, dalle 10 alle 12 e a Pescara, dalle 19 alle 21, in Piazza Muzii.
“Come abbiamo già scritto in precedenza, sognamo una società aperta, accogliente, in cui ogni persona possa essere semplicemente sé stessa, tutelata nell’espressione del proprio orientamento sessuale e/o della propria identità di genere, in cui possa vivere liberamente la propria vita affettiva.
Le nostre istanze non appartengono solo al mondo LGBT+, ma a tutti e tutte”.