L’economista Pino Mauro analizza il rapporto di Bankitalia sulla ripresa e l’occupazione in Abruzzo: “La scommessa del futuro sarà maggiore attenzione alle pmi”.
“Costruire regioni e città resilienti – #LocalResilience” è stato il tema che ha animato il dibattito del terzo incontro del ciclo “Abruzzo chiama Europa”, organizzato dal dipartimento delle politiche europee in collaborazione con il quotidiano Il Centro. A Pescara la tavola rotonda, che si è svolta nella sede del quotidiano abruzzese, è stata utile anche per approfondire tematiche legate al mercato del lavoro, alla luce dei dati diffusi dal rapporto di Bankitalia, che ha scattato una fotografia dell’Abruzzo, relativa ai primi mesi del 2017: cresce l’economia, ma cala l’occupazione.
height=315“Rispetto al 2016 c’è stato un calo dell’occupazione di circa 8 mila unità, soprattutto a causa del sisma e del maltempo”, ha dichiarato Giuseppe Mauro, docente di politica economica all’università d’Annunzio di Pescara. “L’Abruzzo è in fase di ripresa economica, ma con un passo più lento rispetto al resto dell’Italia. A fronte delle grandi multinazionali e dell’automotive che crescono bene, c’è infatti una moltitudine di piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura dell’economia regionale e che, in sofferenza per la crisi violenta, non riescono a fare innovazione e a costituire terreno produttivo per la regione. La scommessa del futuro”, ha concluso l’economista Mauro, “sarà rivolgere maggiore attenzione a questa categoria, che pare più emarginata delle altre”.