Acqua del Gran Sasso, c’è l’inchiesta. Indagini dei carabinieri forestali

A Teramo la Procura ha aperto un’inchiesta sullo sversamento di un solvente dai laboratori di INFN: ipotizzati reati ambientali.

Anche, ma non soltanto, a seguito dell’esposto delle associazioni ambientaliste illustrato nei giorni scorsi, il procuratore capo di Teramo Antonio Guerriero (nella foto) ha aperto un fascicolo sulla presunta contaminazione delle acque collegata agli sversamenti del laboratorio dell’INFN sotto il Gran Sasso. Lo si è appreso in ambienti investigativi, dove si fa cenno a indagini già in corso da alcune settimane, affidate ai carabinieri forestali. Al momento vengono ipotizzati reati ambientali, ma non vi sarebbero inizialmente indagati già individuali. Tra i documenti acquisiti nel fascicolo figurano anche gli esiti dei campionamenti dell’Arta sulle acque, in particolare riguardo al diclorometano, presente in concentrazione inferiore alla soglia di non potabilità ma superiori ai limiti previsti per le acque sotterranee

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.