Anche in tutti gli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli in Abruzzo oggi 23 gennaio assemblee del personale in stato di agitazione.
Lo ricorda una nota a firma del Segretario Uilpa Dogane Monopoli Lazio e Abruzzo Virgilio Tisba:
“In Abruzzo, forse più che in altre Regioni d’Italia, tutti i problemi che hanno condotto alla mobilitazione del personale – e che sono quelli ormai noti e storici della gravissima carenza di personale, dell’invecchiamento del personale ancora in servizio, dalla drammatica mancanza di ricambio generazionale che già produce e sempre più produrrà un irrimediabile depauperamento delle conoscenze tecniche negli Uffici, uniti alla perdita del potere di acquisto dei salari, al taglio alle voci del salario accessorio – sono amplificati dalla particolare situazione del territorio della Regione, dalla scarsa o nulla mobilità del personale all’interno della Regione stessa, dalla mancanza di dirigenti (siamo a conoscenza che l’unico dirigente effettivo e titolare presente in Regione entro poche settimane lascerà gli incarichi che ricopre senza che sia stata trovato un altro dirigente che, in pianta stabile, si occupi degli Uffici), dal sottodimensionamento storico delle piante organiche che rende impossibile fronteggiare le esigenze di servizi aggiuntivi all’utenza e agli operatori economici del territorio.
Tutto ciò , all’alba di una Brexit che partirà il 31 gennaio (e di cui nessuno parla più) non potrà che impattare negativamente sui carichi di lavoro del personale ancora in servizio. La drammaticità della situazione” –ricorda la Uilpa -“è insita nei numeri stessi: esistono sezioni operative doganali come quelle di Avezzano, di Ortona, di Giulianova e di Vasto che, a causa del progressivo pensionamento del personale, sono ormai ridotte al rango di bandierine e mutilate di gran parte delle capacità operative che i territori che presidiano meriterebbero. Stiamo parlando di aree come la Marsica, la Val di Sangro, la Val Vibrata, territori dove pulsa il cuore economico dell’Abruzzo, dove si addensano la gran parte delle aziende che fanno della Regione un polo di importanza vitale nell’economia del centro Italia. Territori dove insistono due porti come Ortona e Vasto, presidiati in tutto da 14 lavoratori; aree come l’intera provincia teramana (una delle più fiorenti d’Italia) presidiate da 10 lavoratori, comprensori come la Marsica dove in tutto sono presenti 8 lavoratori”.
“Quale risposta in termini di servizi all’utenza può dare l’Agenzia con questi numeri? Eppure è solo ed esclusivamente grazie al sacrificio dei lavoratori che questa Amministrazione riesce a gonfiare il petto, ad appuntarsi tante medagliette al valore, a essere presente su tutti i tavoli importanti, nazionali ed unionali. Ovviamente, quando dalle parole (che come noto non costano nulla) si dovrebbe passare ai fatti (leggasi riconoscimenti economici o di carriera) ecco che si abbatte la scure di qualche burocrate del MEF che taglia le risorse già depauperate del Fondo inventandosi che gli straordinari (e certo…come si può gestire una Amministrazione che possiede questi numeri da specie in estinzione se non costringendo i pochi rimasti a fare straordinario?) devono essere decurtati dal Fondo perché a carico dell’Agenzia. Un vergognoso scaricabarile” -commenta il sindacato”ovviamente praticato sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici delle Dogane e dei Monopoli. Oggi è mobilitazione ma è solo un primo passo verso iniziative molto più eclatanti e che potrebbero giungere al blocco delle attività proprio nei giorni della Brexit in tutti i porti e aeroporti e Dogane d’Italia”.