La scuola in Abruzzo, in base ai dati forniti dall’USR, avrà 2117 alunni in meno il prossimo anno, con una diminuzione dell’1,21%. Lo rilevano, preoccupati, i sindacati di categoria.
Per Cgil, Cisl e Uil scuola, che lunedì approfondiranno la situazione in una conferenza stampa unitaria, si registrano diversi segnali allarmanti:
– il calo progressivo, negli anni, delle iscrizioni degli alunni, che nel prossimo anno scolastico 2018-19 raggiungerà il numero enorme di meno 2000 studenti,
– la mancanza di un aiuto strutturale da parte del Governo e del MIUR rispetto alle conseguenze, protratte negli anni e persistenti, dei terremoti che hanno sconvolto le aree interne della regione aumentando i fenomeni migratori e di spopolamento e quindi l’abbandono e la dispersione scolastica,
– i tagli alle dotazioni organiche del personale docente e Ata, che stanno incidendo in modo ormai irrimediabile sul funzionamento della scuola e sulla qualità dell’istruzione determinando, in casi estremi, la chiusura di plessi,
– l’aumento degli alunni con disabilità e la precarizzazione degli insegnanti di sostegno.
LE ISCRIZIONI
E’ un segnale ritenuto dai sindacati estremamente negativo, soprattutto per la composizione di questa diminuzione:
che vede ben 824 alunni in meno nella scuola del’infanzia e di conseguenza un trend che comporterà nei prossimi anni una riduzione progressiva. La diminuzione più consistente nella scuola dell’infanzia comporterà una progressiva diminuzione negli anni di sezioni, classi e posti di lavoro per docenti ed ATA.
Per il segretario regionale della Cisl Scuola Davide Desiati:
La riduzione di 2117 alunni corrisponde praticamente alla potenziale chiusura in un solo anno di 3 delle 197 scuole abruzzesi, con la potenziale perdita di oltre 300 posti di lavoro in anno. Sebbene questo evento catastrofico non avverrà nel prossimo anno, purtroppo dobbiamo attenderci scenari negativi con la progressiva chiusura di classi ed il progressivo ridimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa.