All’università di Chieti, per la prima volta in Italia, un seminario per parlare di sicurezza cibernetica e tutela dei diritti individuali.
Il 5 novembre 2019 alle ore 14,15 nell’aula magna Scienze sociali del Campus di Chieti della d’Annunzio si svolgerà il seminario ““Spazio cibernetico, Sicurezza nazionale, Diritti di libertà” organizzato dal prof. Giampiero Di Plinio, ordinario di istituzioni di diritto pubblico alla d’Annunzio.
I servizi pubblici e le attività private dipendono oramai totalmente dalle nuove tecnologie, e il proliferare di attività criminali da un lato, e le guerre economiche (come il caso HuaWei) dall’altro, stanno esponendo le infrastrutture tecnologiche italiane a rischi sempre crescenti.
Mentre contro la criminalità informatica l’Italia ha una legge fin dal 1993, l’aspetto della tutela degli interessi nazionali da attacchi tecnologici ed economici da parte di potenze straniere era rimasto sullo sfondo. Lo Stato italiano ha avviato dal 2017 un processo di modernizzazione legislativa per consentire di proteggere con maggiore efficacia l’infrastruttura tecnologica delle funzioni pubbliche essenziali.
Un recente decreto legislativo, il 105 del 2019 è il passo finale di questo percorso che consentirà un controllo rigoroso sul modo in cui vengono importate e utilizzate in Italia le tecnologie dell’informazione.
“La tutela degli interessi nazionali” ha commentato il prof. Di Plinio “non può prescindere dal bilanciamento con i diritti individuali. Troppo spesso in nome della “sicurezza nazionale” sono state giustificate inaccettabili violazioni dei diritti umani. Questo seminario è il primo in Italia ad affrontare il tema, a dimostrazione di quanto la d’Annunzio sia un ateneo proiettato nel futuro e in grado di fornire agli studenti una formazione di avanguardia”.
Ospite prestigioso del seminario sarà Ciro Sbailò, prof. ordinario di Diritto pubblico comparato nel corso di laurea in Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale dell’università internazionale di Roma, che discuterà del tema insieme ad Antonio Teti, docente di data science e technology intelligence e Andrea Monti, professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica entrambi dell’ateneo di Chieti-Pescara.