Ne valeva la pena? Non lasciamo rimorsi a chi resta”, è questo lo slogan scelto dall’ANMIL per celebrare la 71esima giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, in crescita, in Abruzzo come i decessi rispetto al 2020
A Pescara dopo la messa nella chiesa di Sant’Andrea, c’è stata la toccante deposizione della Corona al monumento ai Caduti sul Lavoro, alla presenza delle autorità e degli amministratori comunali, provinciali e regionali. Di seguito un incontro in Comune.
In aumento, rispetto al 2020, sia gli incidenti che le morti sul lavoro in Abruzzo. Particolarità è quella che gran parte di questi riguardano le donne. Per Claudio Ciampagna, componente esecutivo nazionale ANMIL, è assurdo che di lavoro si debba morire e non vivere. Invita alla riflessione e a una ripartenza del lavoro in tempo di Covid che non vada di pari passo con quelle che, quasi per addolcire, chiamano morti bianche. Sprona alla formazione e ad attuare le leggi che ci sono in materia di sicurezza nonché ad affrontare l’argomento fin dai bimbi delle elementari per una cultura della sicurezza anche nelle scuole.
“La Giornata – precisa l’ANMIL – riveste un ruolo centrale per l’Associazione, che ogni anno in tutta Italia riesce a riunire i suoi Associati, i Cittadini e le Istituzioni in un momento di riflessione e ricordo unico nel suo genere, nel quale le nostre voci si uniscono per diventare ancora più forti ed incisive”.