Appalto pilotato per 11 milioni: arrestato Sabatino Trotta, primario della ASL di Pescara

Il direttore del Dipartimento di Salute mentale della ASL di Pescara in carcere assieme al legale rappresentante e ad un’altra responsabile della coop sociale “La Rondine” di Lanciano. La Guardia di Finanza ha eseguito stamani i provvedimenti cautelari disposti dal Gip su richiesta della Procura di Pescara. Ipotizzati i reati di corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Indagati anche i membri della commissione.

LA NOTA UFFICIALE DEGLI INVESTIGATORI

Nella mattinata odierna i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara dott. Nicola Colantonio su richiesta della Procura della Repubblica di Pescara.
I soggetti colpiti da misura cautelare sono il Dirigente del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Pescara (Sabatino Trotta, ndr). Assieme al dirigente del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Pescara, Sabatino Trotta, sono stati arrestati gli imprenditori e dirigenti aziendali Domenico Mattucci e Luigia Dolce e risultano indagati i dirigenti medici Antonio D’Incecco e Anna Rita Simoni. Il Gip Di Nicola Colantonio ha inoltre iscritto sul registro degli indagati anche la cooperativa La Rondine. Società partecipante al Consorzio Coop. Sociali S.G.S. vincitore della gara pubblica di appalto volta all’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore complessivo di 11.309.100,00 euro, indetta con Delibera n. 16 del 09.01.2020 dell’AUSL di Pescara e aggiudicata definitivamente nel mese di marzo del 2021.

Parallelamente i Finanzieri hanno proceduto a dare esecuzione al sequestro di beni per circa 50.000,00 euro, disposto sempre dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara su richiesta della Procura della Repubblica.
Agli indagati sono stati contestati gravi reati contro la pubblica amministrazione, e in particolare i reati di corruzione, di istigazione alla corruzione e di turbata libertà degli incanti.

Le indagini, ancora in corso in queste ore con l’esecuzione di alcune perquisizioni e l’audizione di persone informate sui fatti, proseguono nei confronti di ulteriori soggetti che, pur non essendo stati attinti da provvedimento cautelare, risultano iscritti sul registro degli indagati.

Gli accertamenti investigativi hanno preso il via nell’estate del 2020, a seguito di alcune segnalazioni giunte agli inquirenti in ordine a comportamenti volti a turbare illecitamente lo svolgimento di una significativa gara pubblica dell’importo di oltre 11 milioni di euro indetta dall’AUSL di Pescara e ancora in corso di svolgimento all’epoca degli esposti, ed il cui iter procedimentale si sarebbe compiutamente concluso in pieno periodo di emergenza pandemica.

Le indagini sviluppate in questi mesi, le verifiche istruttorie avviate sia attraverso attività di intercettazione telefonica che con l’ausilio di mezzi tradizionali, hanno permesso di accertare con evidenza che l’aggiudicazione della suddetta gara pubblica di appalto al consorzio S.G.S. è avvenuta illecitamente, e segnatamente a seguito di una procedura intenzionalmente pilotata in favore del consorzio abruzzese, in adempimento di un pregresso accordo corruttivo stretto tra i due suddetti emissari del consorzio e il Dirigente del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Pescara, avente ad oggetto il pagamento di indebite somme di denaro in contanti e altre utilità per oltre 50.000,00 euro.

La gara pubblica di appalto oggetto delle gravi condotte illecite ideate e attuate dagli indagati è da ritenersi particolarmente rilevante, non soltanto per l’ingente importo complessivo, ma anche per la tipologia dei servizi appaltati, afferenti a beni primari di cura delle persone più fragili, nel caso di specie affette da problematiche psichiatriche, da erogarsi presso numerose strutture residenziali e centri diurni ubicati sul territorio provinciale, alcuni dei quali già gestiti dalla Cooperativa.

In particolare, il Dirigente Sanitario ha svolto funzioni di pubblico ufficiale nella gara, in quanto, oltre ad avere predisposto il capitolato tecnico della gara, ha scelto i nominativi dei 3 esperti del settore, che sono stati nominati membri della commissione giudicatrice, tutte persone a lui strettamente collegate, personalmente e professionalmente, per poi condizionarli al fine di garantire al consorzio l’attribuzione del massimo punteggio riconosciuto alle concorrenti per le offerte tecniche presentate.
Con il determinante apporto del medico, il Consorzio e la Cooperativa vincevano la gara d’appalto, stipulando con l’AUSL di Pescara un contratto di servizi, di durata quadriennale, del valore complessivo di oltre 11 milioni di euro, riconoscendo somme di denaro e regalie di varia natura (gioielli, orologi e beni tecnologici), al Dirigente medico e ai membri della commissione di gara.

Inoltre, il Dirigente Sanitario, già candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo tenutesi nel mese di febbraio del 2019, nel corso delle indagini ha esplicitamente ammesso con alcuni suoi interlocutori di essersi adoperato in favore degli interessi illeciti della Cooperativa e dei suoi rappresentanti anche nell’intento di accrescere il proprio consenso elettorale, e segnatamente di precostituirsi per future competizioni elettorali un bacino di consensi tra le centinaia di dipendenti, di pazienti e dei rispettivi parenti delle società gestite dal rappresentante legale della Cooperativa.
Nei lunghi mesi di indagine (anche supportate da mezzi di ricerca della prova di carattere tecnico), è stato possibile riscontrare un elevato tenore di vita dei protagonisti, in particolare del Medico, che ha sostenuto molteplici spese, in contanti, per importi considerevoli, comperando beni di ogni genere ed anche di elevato valore, per sé e per le persone a lui vicine, alcune delle quali coinvolte nella gara pilotata.

Aspetto particolarmente stridente con l’odierna fase pandemica è rappresentato dal fatto che gli indagati, sebbene siano tutti operatori sanitari, in violazione delle vigenti normative in materia di contrasto alla pandemia dovuta al COVID-19, hanno effettuato numerosi viaggi in varie zone del Paese, in assenza di reali motivazioni e spesso servendosi di false attestazioni, anche solo per recarsi a fare shopping in grandi città, e si sono sovente incontrati per cene in case private, ricevendo ospiti in un numero maggiore a quello consentito anche in violazione del coprifuoco notturno.

All’esito delle indagini, sono state, pertanto, deferite alla Procura della Repubblica di Pescara n. 6 persone fisiche, responsabili a vario titolo dei reati di cui agli artt. 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), artt. 319 (circostanze aggravanti), 321 (pene per il corruttore), artt. 322 c. 2 (istigazione alla corruzione), 353 (turbata libertà degli incanti), 357 (nozione di pubblico ufficiale), 81 cpv (reato continuato), 110 (pena per coloro che concorrono nel reato) C.P..
Inoltre, è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Pescara la cooperativa sociale esecutrice dell’appalto, in relazione all’illecito amministrativo di cui agli articoli 21 e 25 comma 2° del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231.

Per i soggetti risultati maggiormente coinvolti, la locale Procura ha richiesto l’adozione di misure cautelari personali e reali al G.I.P. presso il Tribunale di Pescara che, in data 06.04.2021, ha emesso un’ordinanza con cui sono stati disposti:
– la custodia cautelare in carcere nei confronti di n. 3 indagati (il dirigente sanitario, la coordinatrice ed il rappresentante legale della Cooperativa), responsabili a vario titolo per i reati di cui agli articoli nn. 81 cpv, 110, 319, 319 bis, 321, 322 c. 2, 353, 357 C.P.;
– il sequestro preventivo di beni per € 50.000 nei confronti del Dirigente sanitario, quale provento del reato di cui agli artt. 110 e 319 C.P..
Il provvedimento emesso dal G.I.P., unitamente a numerose perquisizioni locali, acquisizioni documentali presso la A.S.L. di Pescara ed escussioni in atti di numerose persone informate sui fatti ed indagati, è stato eseguito, nella prima mattinata del 07.04.2021 da circa 70 militari appartenenti al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara.

L’attività di servizio conclusa in data odierna conferma il costante impegno della Guardia di Finanza di Pescara nel contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, che riveste, sempre più, una crescente importanza strategica del Corpo per la collettività ed è finalizzato ad individuare i fenomeni che alterano, a qualsiasi titolo, la corretta gestione delle risorse pubbliche e che incidono sul regolare andamento delle procedure di affidamento ed esecuzione di appalti pubblici.
La delicata indagine, articolata e tuttavia portata a compimento in tempi congrui, anche allo scopo di interrompere la consumazione di condotte del medesimo tipo di quelle descritte come sopra, è stata posta in essere sotto la puntuale e costante opera di direzione e coordinamento delle indagini svolta dalla Procura della Repubblica di Pescara, anch’essa da tempo concentrata sulla sensibile tematica dei reati contro la Pubblica Amministrazione, e che ha consentito di disvelare i gravi fatti descritti.

LA CONFERENZA STAMPA IN TRIBUNALE DEL PROCURATORE CAPO ANNARITA MANTINI E DEGLI INVESTIGATORI (VIDEO)

Mantini: emersa aggressività condotte indagati -“Un’iniziativa investigativa che ha caratteristiche estremamente peculiari e che ha destato particolare allarme, tale da giustificare queste richieste del Pm poi accolte dal Gip”. Così il procuratore capo di Pescara, Anna Rita Mantini, ha illustrato, in conferenza stampa, l’indagine coordinata dalla Procura e portata a termine dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, emessa dal Gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio. I destinatari delle misure sono il dirigente del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Pescara, Sabatino Trotta, il legale rappresentante e una dipendente, con funzioni di coordinatrice, della Cooperativa Sociale “La Rondine”, società del Consorzio Coop. Sociali S.G.S. vincitore di gara pubblica d’appalto per l’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore complessivo di 11 milioni 309.100 euro. Gara indetta con Delibera n. 16 del 9 gennaio 2020 della Asl e aggiudicata definitivamente nel marzo 2021. L’indagine, ha spiegato Mantini, “riguarda la gestione di appalto per residenze psichiatriche ospedaliere e case famiglia che asseriscono alla tutela delle fragilità verso persone che dovevano essere gestite e assistite in queste strutture”. Un’indagine caratterizzata da un’attività “tecnica investigativa anche dopo segnalazioni all’interno della struttura sanitaria” in merito a “condotte appropriative di basso profilo. Si è evidenziato l’aggressività delle condotte e sono state accertate corresponsioni di rilevanti regalie, come orologi e gioielli. Abbiamo rilevato numerose condotte in violazione delle norme anti Covid e condotte inaccettabili in un momento di dramma collettivo e tragedia italiana nel periodo del Covid”.

Gdf, dirigente pilotava appalto – “Le indagini hanno preso il via nell’estate 2020 anche a seguito di alcune segnalazioni interne alla Asl giunte per comportamenti volti a turbare illecitamente lo svolgimento della gara pubblica dell’importo di oltre 11 milioni indetta dall’Asl di Pescara, il cui iter si sarebbe concluso in pieno periodo di emergenza pandemica. Il proseguimento dell’appalto avrebbe portato la cifra iniziale di 11,3 milioni a oltre 17”. Così ha spiegato, in conferenza stampa, il comandante regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, Gianluigi D’Alfonso, illustrando la genesi dell’inchiesta della Procura di Pescara che ha portato all’arresto di tre persone per reati contro la pubblica amministrazione, in particolare corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

REAZIONI POLITICHE

Arresti a Pescara. Marsilio: venga accertata la verità, massima collaborazione da Regione e Asl.

“La Regione Abruzzo e la Asl garantiscono come sempre la massima collaborazione con le Autorità giudiziarie e gli inquirenti impegnati nel contrasto all’illegalità e alla corruzione. Ho appreso con stupore dell’arresto del dott. Trotta, noto e stimato primario della Asl di Pescara, attivo oltre che nell’ambito professionale in quello del volontariato sociale. L’ho conosciuto più di due anni fa in una cena di beneficenza di una importante associazione, della quale era uno dei principali animatori, con centinaia di professionisti e imprenditori impegnati a raccogliere fondi per i soggetti fragili, e in quella occasione mi manifestò l’intenzione di candidarsi al Consiglio Regionale nella lista di FdI. Apprendere che la stessa persona sarebbe il dominus di un’opera di corruzione, quale quella che sembra emergere dall’inchiesta, lascia interdetti. Mi auguro che il dott. Trotta possa dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitatigli e tornare a testa alta al suo lavoro. In caso contrario non esiterei a chiedere alla Magistratura di adottare la massima severità”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

– PETTINARI (M5S) PORTA IL CASO IN CONSIGLIO REGIONALE – “Questo sistema deve finire. Oggi si segna un passo avanti verso la legalità che, soprattutto in ambito sanitario, dovrebbe essere un pilastro imprescindibile. Chi specula sulla sanità, e quindi sulla salute dei cittadini, deve essere sottoposto a pene severissime. Ringrazio di cuore il procuratore della Repubblica di Pescara, la Dottoressa Anna Rita Mantini, e tutti i magistrati della Procura della Repubblica di Pescara, come anche gli investigatori della Polizia Giudiziaria, che ancora una volta lavorano con abnegazione per fare luce e tracciare la strada della giustizia per il bene della collettività”. Il commento arriva dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari sugli arresti avvenuti in merito agli appalti da 11 milioni della Asl di Pescara. “Quello che sta accadendo nella Asl di Pescara è un fatto gravissimo sul quale il Consiglio regionale deve essere informato immediatamente, per questo presenterò un’interpellanza urgente all’Assessore Verì e al Presidente Marco Marsilio perché, parallelamente alle indagini della giustizia, devono avanzare quelle interne su cui la Regione Abruzzo non può esitare neanche un secondo. Ricordiamo – incalza Pettinari – che la Regione Abruzzo ha il potere di vigilanza e controllo sulle aziende sanitarie locali. Noi continueremo, come abbiamo sempre fatto, a monitorare ogni spesa pubblica e in particolare quelle relative alla sanità regionale a salvaguardia della salute e del diritto alle cure dei cittadini abruzzesi” conclude.

ARRESTI ASL PESCARA, D’ERAMO (LEGA): “ACCUSE GRAVI ”
«Auspichiamo che la Magistratura faccia piena chiarezza su quanto accaduto all’Asl di Pescara. Dal canto nostro ribadiamo un principio: la gestione della sanità non può e non deve conoscere né ombre né macchie. Ecco perché l’assessorato regionale, che fa riferimento al nostro partito, continuerà ad operare nel massimo della trasparenza e della chiarezza».
Lo dichiara il coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo che scrive :

«Diciamo “no” con forza a ” quella ” sanità  fatta di affari personali e operazioni opache che poco hanno a che fare con la sana gestione della cosa pubblica e, semmai le accuse fossero confermate, ci troveremmo di fronte a una condotta grave, per di più in un periodo in cui il sistema sanitario sta facendo sforzi enormi per contrastare l’epidemia. Un qualcosa di intollerabile che rafforza le necessità di controllo, trasparenza, efficienza delle procedure e rispetto delle reali esigenze della popolazione»  conclude D’Eramo.

Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.