Sanitopoli Abruzzo: al processo d’appello per la Procura Generale “confermate appieno le risultanze dell’impianto probatorio. Le richieste di condanna: 6 anni e 6 mesi a Del Turco.
Nella seconda udienza del processo d’appello sulle tangenti nella sanità abruzzese, il Procuratore Ettore Picardi, al termine della sua illustrazione ha pronunciato le sue prime richieste: condanne 6 anni e 6 mesi a Ottaviano Del Turco e Camillo Cesarone, a 6 anni per Luigi Conga, 5 anni e 6 mesi a Lamberto Quarta, 4 anni e 6 mesi a Gianluca Zelli, 3 anni a Antonio Boschetti, un anno e 2 mesi a Bernardo Mazzocca, Francesco Di Stanislao, Sandro Pasquali e Giampiero Di Cesare un anno e 2 mesi (pena sospesa per gli ultimi 4), prescrizione da una imputazione e assoluzione da un’altra per Sabatino Aracu.. Richiesta di conferma delle condanne inflitte in primo grado agli altri imputati.
Vincenzo Maria Angelini, imputato e grande accusatore di Del Turco esce dal processo per avvenuta prescrizione. Lo ha annunciato lo stesso Pg della Corte d’Appello dell’Aquila, Ettore Picardi, nel formulare le richieste, al termine della requisitoria durata due ore. Condannato in primo grado alla pena di 3 anni e mezzo di reclusione per corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso, per il “re” delle cliniche abruzzesi, il Pg ha chiesto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Il Procuratore ha motivato le richieste, che mitigano in alcuni casi le condanne in primo grado attraverso una “Infinità di riscontri che costituiscono il solido impianto probatorio emerso nel lavoro dei PM pescaresi e confermato nel processo di primo grado”.
Picardi ha aggiunto: “Ritengo che non si possa aderire in pieno a quelle che sono state le valutazioni dei colleghi che hanno richiesto le condanne e di quelli che hanno effettuato le decisioni di primo grado, quindi ci sara’ una diminuzione delle stesse in quanto mi pare piu’ in linea con i precedenti giudiziari tenere conto della pena giusta e non spettacolarmente esemplare, secondo il mio modo di vedere”.
Le condanne in primo grado erano state inflitte, a vario titolo, per associazione a delinquere, corruzione, concussione, tentata concussione e falso. A fare ricorso sono stati sia i pm, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, sia i difensori degli imputati. I motivi del ricorso dei pm sono contenuti in 40 pagine. Nello specifico, per quanto riguarda Del Turco, Quarta e Cesarone, la procura ha fatto appello relativamente alla riqualificazione del reato di concussione in corruzione. I pm hanno fatto appello anche sull’entita’ della condanne emesse dal Tribunale. Piu’ in particolare, l’ex governatore, che poi si dimise dall’incarico determinando la caduta del Consiglio regionale, e’ accusato insieme a Camillo Cesarone e a Lamberto Quarta di aver intascato ‘mazzette’ per cinque milioni e 800 mila euro. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone.
LA PAROLA ALLE PARTI CIVILI
Dopo la requisitoria del Procuratore Generale Ettore Picardi, spazio alle relazioni degli avvocati di Parte Civile, in particolare della Regione, di 4 Asl, di diverse cliniche private e dell’Aiop (Associazione Ospedalità Privata), per quest’ultime l’avvocato Tommaso Marchese spiega:
“Per illustrare la complessità dell’intero procedimento ci vorrebbero migliaia di pagine, ma é chiaro che la sentenza di primo grado ha dovuto comunque svolgere un lavoro di sintesi. Tuttavia, visto che il nostro compito é anche quello di ausilio e supporto alla pubblica accusa, non vanno tralasciati alcuni dettagli che marcano in maniera decisa le responsabilità dei principali imputati, in particolare in quello che é stato un vero e proprio giro vizioso della gestione della Sanità in Abruzzo a vantaggio delle cliniche di Angelini e in quella che noi abbiamo definito una violazione sistematica delle regole e delle norme da parte della Giunta Regionale nel settore della Sanità all’epoca dei fatti.”