Area metropolitana da oggi in arancione, ma Montesilvano protesta

Da oggi lunedì 22 marzo si attenuano le restrizioni in gran parte dell’area metropolitana. Riaprono i negozi a Pescara e Chieti, ma non a Montesilvano e Città S.Angelo.

A sentirsi discriminati, per un puro criterio legato alla statistica, sono gli imprenditori delle propaggini a nord dell’area metropolitana. Per Carmine Salce (CNA) l’ordinanza di Marsilio, “ancorché giustificata formalmente dall’esistenza di indici superiori alla norma nel territorio di Montesilvano (e Città s.Angelo), stride con una lettura della realtà per quella che è. Molte attività commerciali e artigianali saranno costrette a restare chiuse, a differenza di quanto accade a pochissimi km, cioè a Pescara: condizione che, in prossimità delle festività pasquali, potrebbe rivelarsi catastrofica per le categorie coinvolte, come abbigliamento e gioiellerie. I confini tra le due città, per le quali è in corso da anni un processo di fusione istituzionale, sono sempre stati di fatto solo virtuali, visto il quotidiano processo di osmosi tra le due realtà: la chiusura della sola Montesilvano finirebbe per favorire un afflusso incontrollato verso il capoluogo, con prevedibili conseguenze negative anche di natura sanitaria per Pescara, vista la sostanziale impossibilità di applicare nei fatti il divieto di spostamento”.

A Pescara e a Chieti, così come negli altri comuni dell’area metropolitana tornano ad essere rialzate le saracinesche, mentre la chiusura dei nidi e delle scuole dell’infanzia è stata prorogata con le ordinanze sindacali. La ripartenza, ha ricordato il sindaco Carlo Masci, “non deve essere intesa come un liberi tutti, ma va interpretata ora più che mai, con grande senso di responsabilità”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.