Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente della onlus Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus Patrizio Schiazza all’indomani delle audizioni in Regione sulla legge finanziaria: “Fondi insufficienti per le aree protette”. Il testo integrale:
Passano gli anni, si succedono le Giunte Regionali, ma rimane costante la necessità di dover presidiare il Consiglio Regionale affinché la dotazione in favore delle aree protette possa finalmente essere degna di questo nome e consenta alle medesime il perseguimento delle finalità di istituto previste per legge.
Nella giornata del 17/12/2017 si è consumato, a tale proposito il rito delle audizioni relativo alla proposta di Legge Finanziaria e Bilancio 2019 in Prima Commissione Permanente Bilancio della Regione Abruzzo, ed Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus, come sempre presente, ha evidenziato di come risulti essere necessario che lo stanziamento previsto ( che sembrerebbe essere pari a quello della precedente annualità) venga implementato di almeno altri € 250.000 per una importo complessivo di circa 1.920.000.
La richiesta, derivante da un ‘attenta analisi dei fabbisogni , fonda la sua ragionevolezza su due elementi : il primo che a saldi invariati è aumentato il costo di esercizio ( costo della vita-forniture-costo personale- oneri accessori) e che quindi nei fatti si determinerebbe una decurtazione indiretta ed il secondo discendente dal possibile ampliamento dei beneficiari del contributo in conseguenza dell’approvazione di Piani di assetto naturalistici di almeno 4 realtà.
Il combinato disposto di questi due elementi causerebbe ,quindi, una riduzione significative delle somme assegnate con conseguente impossibilità di operare compiutamente tanto le misure di conservazione quanto di valorizzazione-promozione ed erogazione di servizi di qualità.
Qualità che, visti gli standard raggiunti dalle Riserve regionali, è di assoluto rilievo come testimoniato dalla crescita esponenziali dei fruitori delle aree protette d’Abruzzo e che risulterebbe un danno perdere definitivamente.
Il secondo rilievo mosso è riferito invece alla dotazione finanziaria per le attività previste dalla L.R.n.15 del 2016 denominata “Interventi a favore dell’Orso Bruno Marsicano” e finalizzata all’indennizzo e prevenzione dei danni causati dal plantigrado al di fuori delle aree parco ed al monitoraggio- sensibilizzazione- formazione e attività di gestione del Piano d’Azione nazionale per la Tutela dell’Orso bruno marsicano.
Ebbene il Bilancio assegna per l’annualità 2020 € 25.000 per tali attività.
Una somma assolutamente insufficiente in considerazione della necessità di dare corso a politiche attive a tutela dell’Orso marsicano che, per fortuna, ha di molto allargato l’areale di frequentazione ( una delle principali criteri per garantire la sopravvivenza delle specie) e che quindi visita luoghi e fa incursioni in aree mai percorsi fino ad oggi.
Appare, quindi, assolutamente occorrente uno stanziamento idoneo a garantire sia l’indennizzo da eventuali danni ( al fine di facilitare il rapporto con le popolazioni e le attività produttive) e sia di misure prevenzione .
La richiesta formulata per l’annualità 2020 è pari a circa € 65.000/70.000 : come evidente una somma piccola, ma che , se ben investita, ovvierebbe a tante problematicità.
Il terzo rilievo è stato invece mosso alla mancata assegnazione delle economie derivanti dal POR FESR 2014/2020 Asse V, circa € 1.500.000, all’ Asse più performante ( come chiede la Commissione Europea) che è risultato essere L’Asse VI Linea di Azione 6.6.1. ovvero quello speso e realizzato dai Comuni sede di Riserve Regionali.
Ambiente e/è Vita ha chiesto che la somma venga assegnata ai fini di completare i progetti a favore di proseguire nell’azione di dare corso a “Interventi per la tutela e valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica ( aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati )tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo”, come recita la denominazione della linea in parola.
Del resto gli aggregati funzionali e gli accordi fra Comuni ( che hanno fatto rete) hanno dato prova , in collaborazione con le Riserve Regionali, di essere in grado di operare e realizzare progetti di straordinaria valenza in grado di generare economie di scala.
Altro rilievo mosso è la totale assenza di finanziamenti a favore dell’Infea Regionale e dei 42 Centri di Educazione Ambientale di interesse regionale ai sensi della L.R.n.122/99 e s.m.i.
Non un euro ad una rete educativa che , nel corso degli anni, ha mostrato di essere capace di dare corso a processi educativi e formativi di altissimo livello e che non si è mai sottratta allorquando di è trattato di collaborare gratuitamente per l’attuazione di eventi e realizzazione di campagne in favore dello sviluppo sostenibile.
Non un euro stanziato in favore di programmi di sensibilizzazione ed educazione ambientale che risulterebbero essere assolutamente necessari sia realizzare politiche di attuazione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile e sia di fungere da co-finanziamento per attivare altri canali di fondi quali quelli ministeriali nell’ambito del Green New Deal.
Ambiente e/è Vita Abruzzo crede, quindi, di dover proseguire nell’azione di stimolo e di controllo ed attiverà un presidio permanete e comunicando i vari passaggi .
Ambiente e/è Vita Abruzzo chiederà inoltre di essere audita in Conferenza dei Capigruppo al fine di poter esporre le proprie proposte e chiedere maggiore attenzione al Consiglio Regionale.
Ambiente e/è Vita Abruzzo chiede che il nuovo Governo Regionale dia un segnale di inversione rispetto alle fallimentari politiche ambientali dell’Amministrazione precedente.
Ambiente e/è Vita chiede che si agisca, per garantire un futuro alla Regione Verde d’Europa , con l’apertura di tavoli di confronto volti alla rimodulazione della Legge Quadro n.38/96, che si favorisca la partecipazione delle aree protette ai tavoli di concertazione per la nuova Programmazione Comunitaria 2021/2027 e per l’utilizzo delle economia e/o fondi non utilizzati della precedente Programmazione 2014/2020.
Ambiente e/è Vita Abruzzo chiede, in sostanza, una programmazione pluriennale ed la costruzione di una strategia condivise al fine di creare finalmente una Rete del Sistema delle Aree protette Regionali idonea a tutelare le professionalità, attuare progetti , promuovere l’Abruzzo e garantire un armonico sviluppo economico.
E quindi stop alla precarietà, all’estemporaneità ed ai colpi ad effetto senza valenza alcuna.