Cinque arresti per sequestro di persona e usura in Abruzzo Sicilia e Lazio: debitore segregato per tre giorni.
Cinque persone sono state arrestate con l’accusa di far parte di una banda di usurai che agiva con metodi violenti e che in un’occasione aveva sequestrato un debitore moroso. L’operazione “Pedagogia” e’ stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo di Palestrina, tra Roma, Capitale, i Castelli Romani, l’Abruzzo (in provincia di Teramo) e la Sicilia. L’indagine coordinata dalla DDA di Roma si e’ sviluppata dalla liberazione di un cittadino albanese, sequestrato agli inizi dell’anno dopo essere caduto nella trappola degli aguzzini a cui doveva restituire 13mila euro di un prestito. La vittima fu segregata e picchiata finché non venne liberata, dopo 3 giorni di prigionia, grazie ad un blitz dei carabinieri che riuscirono a individuare la prigione in un casolare abbandonato nelle campagne di Albano Laziale. La vittima, costretta a cambiare più volte il proprio domicilio, subì pressanti minacce anche successivamente, per ottenere la ritrattazione della sua versione dei fatti. L’attività investigativa ha portato così alla luce gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico del gruppo criminale, età media di trent’anni, tutti pregiudicati e tutti assicurati alla giustizia eccetto uno dei cittadini albanesi tuttora latitante. Tra i reati contestati, la violenza e minaccia per costringere a commettere un reato e lo spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto nel corso dell’attività è stato accertato che uno degli arrestati acquistava periodicamente sostanza stupefacente del tipo marijuana da una serie di fornitori al fine di cederla a terzi.