L’ex manager della Asl di Chieti Zavattaro interpellato dall’ANSA definisce”chiusa” la via del ritorno alla guida dell’Azienda.
“Non ho più novità da giorni direi anche da settimane, cioè da quando ho avuto i primi contatti con la Regione Abruzzo. Avrei dovuto avere un riscontro certo e definitivo rispetto alle richieste da me formulate in ordine ad alcune condizioni che potessero rendere fattibile un incarico in un’azienda in grande difficoltà. Ma questo non è accaduto e il discorso è chiuso”. Così l’ex direttore generale della Asl di Chieti, Francesco Nicola Zavattaro, attualmente a capo della holding che controlla la sanità nella regione Friuli Venezia Giulia, stoppa la trattativa in corso con la Giunta regionale abruzzese in riferimento ad un suo ritorno in Abruzzo.
Zavattaro era stato designato con un decreto dal presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, ma non aveva firmato l’adesione bloccando la procedura della quale fa parte anche il dg dell’azienda provinciale dell’Aquila, il romano Roberto Testa, che ha invece aderito. Zavattaro aveva chiesto garanzie politiche e istituzionali da inserire in un allegato al contratto con la Asl chietina governata per due mandati. La designazione del 10 agosto da parte di Marsilio aveva provocato una mini-crisi in seno al centrodestra innescata dalla lega che aveva considerato una fuga in avanti la decisione del governatore per non aver condiviso le scelte. La Lega è insorta in particolare perché all’Aquila avrebbe voluto il docente universitario ed ex responsabile dell’agenzia sanitaria regionale abruzzese, Ferdinando Romano.
Interpellato dall’ANSA dopo la riunione della maggioranza di centrodestra di oggi all’Aquila, che avrebbe dovuto affrontate anche il nodo manager Asl, Zavattaro spiega di aver saputo dai media “del summit di maggioranza di cui non conosco né motivazioni, né contenuti, né esito, quindi per me il contatto è chiuso definitivamente”. “Sottolineo – spiega ancora Zavattaro – che la mancanza di un riscontro non è comunque degli ultimi giorni ma risale alle passate settimane e quindi la partita in cuor mio è chiusa da tempo. Anche perché non mi sono mai deconcentrato nel portare avanti la complessa attività di riforma nella regione Friuli, dove con soddisfazione e gratificazione professionale continuerò con grande impegno ad operare”.
È una bella notizia la rinuncia di Zavattaro, considerati i negativi risultati verbalizzati da un ispettore del Tesoro, che portò alle sue dimissioni. Meglio il prof.ferdinando Romano