Il no del comitato Via della Regione blocca il progetto di ampliamento della contestata discarica di Santa Lucia di Atri. Esultano i residenti e gli attivisti del comitato che parlano di “vittoria del territorio”, annunciando che la battaglia continua.
È un buon risultato, ma non è ancora definitivo: per rendere non realizzabile l’ampliamento della discarica Santa Lucia, sita nel territorio di Atri, occorrerà attendere la risposta alle eventuali controdeduzioni che il Consorzio Piomba Fino potrà presentare al servizio gestione dei rifiuti della Regione Abruzzo, che giorni fa ha dato parere negativo alla realizzazione del terzo invaso.
Contro il progetto di ampliamento, 360.000 metri cubi, della discarica Santa Lucia, si è schierato da tempo anche il Comune di Atri: ieri, in delegazione insieme al comitato anti-discarica, i rappresentanti dell’amministrazione comunale hanno atteso per ore la pronuncia del comitato tecnico Via (valutazione impatto ambientale), pubblicata oggi.
Il Consorzio rifiuti Piomba-Fino, proponente del progetto, ha dieci giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni. Visto che il parere negativo della Regione ha radici soprattutto nel mancato rispetto dei criteri localizzativi, previsti nel piano regionale di gestione dei rifiuti, il Consorzio potrebbe modificarlo in modo utile.
Oggi una troupe del tg8 ha sentito il comitato anti-discarica che con soddisfazione ha incassato il risultato di oggi del Via, annunciando però che la battaglia continuerà fino a decisione definitiva.
Piena soddisfazione per la bocciatura dell’ampliamento della discarica Santa Lucia di Atri è stata espressa anche dal WWF di Teramo per quella che è stata definita “una vittoria del territorio”.
Il WWF Teramo aveva presentato le proprie osservazioni in merito alla proposta di ampliamento, evidenziando come il territorio interessato sia stato da anni destinato dall’amministrazione comunale, dalla Regione, dal Ministero dell’ambiente e dall’Unione Europea alla tutela ambientale con la creazione di una riserva naturale regionale, l’Oasi WWF dei Calanchi di Atri, e di un sito di interesse comunitario ricompreso nella Rete Natura 2000 attraverso la quale la Commissione Europea tutela la biodiversità europea. Ciò ha portato a una crescita di attività turistiche sostenibili e di agricoltura di qualità.
Il WWF aveva anche segnalato come la localizzazione di questo ampliamento contrastava con moltissimi criteri localizzativi indicati dal Piano regionale dei rifiuti: l’area, infatti, è sottoposta a vincolo idrogelogico ed è individuata come zona di pregio agricolo, oltre a trovarsi nelle vicinanze di case e corsi d’acqua.
“Siamo soddisfatti della decisione del Comitato che segue un parere estremamente negativo espresso dai competenti Uffici regionali e che ha accolto gran parte delle nostre osservazioni”, dichiara Massimo Fraticelli del WWF Teramo, responsabile del settore rifiuti del WWF Abruzzo. “È una vittoria di tutto il territorio, raggiunta grazie a un lavoro di squadra, portato avanti dal comitato cittadino, dall’amministrazione comunale e dal WWF. La creazione di un terzo invaso, destinato ad accogliere altri 300.000 metri cubi di rifiuti, era una proposta inaccettabile per una comunità e un sito che hanno già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali e sanitari. Ora speriamo che il Consorzio voglia definitivamente accantonare questo progetto e dedicarsi alla messa in sicurezza delle due discariche già esistenti”.
Il WWF richiama come sempre l’attenzione di tutti sulla necessità di garantire un corretto ciclo di gestione dei rifiuti.
“Ovviamente”, conclude Fraticelli, “non si può fare finta che il problema dello smaltimento dei rifiuti non esista. Tutti devono lavorare in primo luogo per ridurre la produzione dei rifiuti in origine, assicurare alti livelli di raccolta differenziata e riciclo e infine assicurare uno smaltimento in impianti ben tenuti e correttamente localizzati”.
Di seguito uno stralcio del pronunciamento del comitato tecnico Via.