Dopo il gelo, domani al Ministero il faccia a faccia tra Governo e Strada dei Parchi sui pedaggi. La concessionaria chiede di finanziare gli sconti dal canone che versa all’ANAS, ormai non più concedente.
Dopo le schermaglie e le dure note stampa incrociate dei giorni scorsi, e mentre monta la protesta dei cittadini e degli amministratori abruzzesi, domani -lunedì 15 gennaio-Ministero delle infrastrutture e Strada dei Parchi avranno l’occasione (e forse l’obbligo) di chiarirsi e di imboccare una via d’uscita dall’insostenibile escalation dei rincari dei pedaggi su A24 e A25. Negli studi della nostra trasmissione “I Fatti e le Opinioni” l’amministratore delegato della concessionaria Cesare Ramadori ha argomentato la proposta che verrà ribadita (finora infatti è stata sempre scartata dal ministero) nell’incontro di domani.
“Considerato il fatto che noi di Strada dei Parchi stiamo continuando a versare 56 milioni di euro l’anno ad un soggetto, l’ANAS, che non è più il concedente dell’autostrada, dateci modo di utilizzare quei fondi per abbattere il costo dei pedaggi e realizzare le opere di cui traggono vantaggio diretto gli utenti di questa infrastruttura”.
Suona così, in estrema sintesi, la proposta di Ramadori, che è quasi diametralmente opposta a quella che gli esponenti aquilani dello stesso partito del ministro Delrio, il PD, esplicitano in una nota, nella quale chiedono “La verifica della fattibilità di riportare la gestione delle autostrade A24 e A25 nei pieni poteri dell’attuale concedente pubblico Anas”.
Il punto invece su cui tutti concordano, con l’apertura al dialogo espressa della stessa Strada dei Parchi, è la necessità di una “modifica legislativa, al termine del contratto in vigore, che garantisca una tariffa adeguata ad un’area interna svantaggiata, con criteri di composizione delle tariffe a carico della fiscalità generale e non degli utenti”.
A più breve termine quello che però serve che esca dalla riunione di domani, o quantomeno a brevissimo termine, è che il salasso venga anche provvisoriamente fermato.
LA TRASMISSIONE DI RETE8 CON RAMADORI, D’ALESSANDRO, CIONI E L’INTERVENTO TELEFONICO DI D’ALFONSO
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