Ancora una Pasqua blindata per gli abruzzesi: il vademecum delle restrizioni del giorno di festa “in rosso”.
Natale con i tuoi e Pasqua pure. Una Pasqua in rosso causa pandemia con regole e divieti che fino al 5 aprile dovranno essere rispettati nel nostro Paese. Innanzitutto niente pranzi luculliani nei ristoranti che sono chiusi come anche i bar. Niente pic-nic e gite fuori porta a Pasquetta. Fuori dalla porta si può uscire per fare una passeggiata ma solo nei pressi della propria abitazione. I pubblici esercizi sono aperti solo per asporto o consegne a domicilio. È possibile fare visita a parenti e amici ma una sola volta al giorno, al massimo in due, oltre ai figli minori di 14 anni o alle persone disabili conviventi. Sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie, parrucchieri, centri estetici e barbieri. E’ possibile partecipare alla Messa nella chiesa più vicina a casa. Non è consentito spostarsi in altre regioni in queste vacanze di Pasqua ma si può andare all’estero, cosa, questa, che ha fatto discutere e non poco.
Intensificati i controlli anti contagio da parte delle forze dell’ordine, dunque assembramenti vietati e restano valide le semplici regole di igienizzazione delle mani, distanza e, soprattutto, mascherine per proteggere se stessi e gli altri. Una Pasqua che sia di Resurrezione per tutti, è questo l’augurio. Una Pasqua rossa ma con la voglia di un futuro prossimo in cui il colore predominante sia quello della speranza. In molti, sono costretti a trascorrere la Pasqua lontano dai propri cari e in questo caso il vituperato, spesso, Web, ci aiuta. Gli auguri più sinceri che diventano da virtuali a reali.
Il Covid non intacca fede e tradizione, però, con il pensiero al Cristo risorto e le mani in pasta… per i tradizionali dolci, come pupe e cavalli. L’uovo di Pasqua che non manca mai e l’attesa sorpresa, che si spera possa giungere presto, di una pandemia di cui parlare al passato, remoto. Molto dipende anche da noi per far sì che questi sacrifici di Pasqua possano portare ai risultati sperati e non vanificare quanto fatto finora e soprattutto per non dimenticare chi dal covid è stato sconfitto. Il pensiero alle famiglie di chi è stato colpito, ai sanitari che proseguono il loro lavoro non conoscendo ferie e a tutti coloro, volontari soprattutto, che non fanno mancare un po’ di affetto ai nuovi poveri che con la pandemia sono sempre più nuovi. Per una Pasqua buona e una buona Pasqua.