Il gruppo Marchi affida alla Burgo di Avezzano la storica cartiera, dopo una complessa trattativa societaria. L’impianto produrrà cartoncino. Salvi i 90 posti di lavoro.
E’ arrivata la tanto attesa fumata bianca per il destino della cartiera di Avezzano. L’impianto industriale tornerà completamente nelle mani della Burgo, lo storico marchio cui è legata l’azienda marsicana. Ma sarà il cartoncino, e non più la carta, il prodotto che uscirà dalle linee produttive. Si chiude così una complessa fase per il gruppo che fa riferimento alla famiglia Marchi, che nel corso dell’ultimo CDA ha precisato definitivamente la propria strategia industriale, finora incerta sull’ipotesi di far riavviare l’impianto marsicano all’imprenditore casertano Giovanni Lombardi oppure, com’è accaduto, alla Burgo. Ipotesi, questa ultima, che nelle ultime ore è diventata realtà, anche in accoglimento delle iniziative e delle aspettative delle istituzioni territoriali, e dei sindacati. In prima linea, per raggiungere questo risultato, la Regione con il vicepresidente Giovanni Lolli che ha posto la vertenza sul tavolo nazionale, il Comune di Avezzano, e naturalmente i sindacati, che ora rivendicano il risultato conseguito, indispensabile per sostenere il tessuto industriale e occupazionale dell’intera marsica. Sotto questo aspetto c’è intanto la certezza del salvataggio dei 90 posti di lavoro attuali, ma anche la speranza di un ritorno ad Avezzano dei dipendenti che in questa fase di incertezza sono stati costretti ad un trasferimento in altre fabbriche del gruppo fuori regione.
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