Bussi, minacciato il prete che si batte per il lavoro in un territorio ancora alle prese con la mancata bonifica del sito industriale dell’ex discarica Montedison.
Se si considerasse solo il contenuto dei due messaggi, verrebbe da prenderli poco sul serio: il primo contiene una fantomatica minaccia dell’Isis, il secondo invita a regalare l’auto ai poveri. Il fatto è che i due messaggi ricevuti da don Corrado Pasquantonio, parroco di Bussi sul Tirino, erano stati preceduti anche da un’azione vandalica vera e propria proprio a danno della macchina, peraltro di proprietà della sorella del sacerdote. Tre episodi che fanno riflettere e che sembrano riconducibili all’impegno manifestato da don Corrado, sempre in prima linea quando c’è da sottolineare la difficoltà occupazionale del territorio di Bussi, ancora in attesa delle bonifica dell’ex discarica. In più occasioni il parroco aveva ribadito la necessità di dare lavoro alle persone in difficoltà, ultimamente aveva anche partecipato alla fiaccolata organizzata prima di Natale dal Comitato che sostiene la bonifica e la reindustrializzazione. Sulle minacce stanno indagando i Carabinieri, mentre la popolazione, in segno di solidarietà nei confronti del parroco di Bussi, domenica ha partecipato in massa alla funzione religiosa da lui celebrata nella chiesa di Santa Maria dell’Assunta.
“Io non ho paura – ha detto il parroco al termine della messa – e non mi faccio intimidire. Quando sono a fianco dei disoccupati che chiedono lavoro faccio solo il mio dovere, così come dovrebbero fare tutte le istituzioni”.