Sessantenne di Campli chiede una ricetta, ma per il Servizio Sanitario Nazionale risulta morto da tre anni. Anche in banca il “fantasma” trova il conto bloccato.
La pirandelliana vicenda è stata scoperta dallo stesso incredulo protagonista quando si è recato dal medico di famiglia per farsi prescrivere un medicinale. Ma non appena il medico è andato a compilare sul terminale la ricetta del farmaco salvavita, la vita del paziente… non poteva essere più salvata! Il malcapitato risultava infatti deceduto. Completamente sconcertato dalla vicenda, e senza la possibilità di avere la ricetta, l’uomo è uscito dall’ambulatorio ed è entrato in banca. Qui la seconda sorpresa: il suo conto era stato bloccato causa… decesso. A questo punto, ben consapevole almeno del fatto di non essere ancora passato a miglior vita, ha interpellato l’INPS per cercare lumi sulla sua stessa…esistenza. Ma anche per la burocrazia dell’Istituto di Previdenza era un morto quello che stava chiedendo informazioni. Anzi, doveva restituire tre anni di pensioni percepite… nella bara.
Il caro-non-estinto, al termine del suo pellegrinaggio, ha finalmente trovato gli interlocutori più adatti alla sua situazione: i carabinieri. E dopo alcune indagini i militari sono riusciti a…riportarlo in vita. C’era stato un errore nei registi anagrafici, ed al posto del fratello (realmente deceduto tre anni fa) era stato cassato il suo nome. In questi giorni il “fantasma”, si è fatto finalmente rilasciare un “certificato di esistenza in vita” ed ha avviato un nuovo tour tra medici, banche e uffici, per comunicare a tutti la propria…resurrezione.