La Regione Abruzzo forza gli ingressi dello stabilimento Santa Croce di Canistro con polizia e carabinieri per verificare la presenza di 8 mln di litri di acqua minerale imbottigliata, sequestrati lo scorso dicembre.
A guidare il blitz c’era la dirigente Iris Flacco; per la Regione le bottiglie sequestrate sarebbero state riempite con acqua minerale, captata dalla sorgente dopo il termine della concessione all’imprenditore molisano Camillo Colella. L’azione è stata impugnata dalla Santa Croce ed è finita in tribunale, dove Colella ha accusato la Regione di “atteggiamenti persecutori” e di avere portato avanti contro di lui un disegno criminoso. Dal canto suo l’intenzione della Regione sarebbe quella di vendere con un bando le bottiglie sequestrate.
Durante il blitz è scattato anche l’allarme di sicurezza dello stabilimento, destando preoccupazione tra i residenti della zona. Davanti all’edificio della Santa Croce era presente anche un gruppo di ex dipendenti, pronti a contestare Colella con striscioni per i mancati pagamenti.