Carcere Pescara: “Va chiuso il reparto psichiatrico”

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La UIL ha chiesto formalmente alla Direzione del Carcere di Pescara la chiusura immediata del reparto per detenuti psichiatrici, dopo le recenti aggressioni agli agenti.

Dalla discussione tra la UIL-penitenziari rappresentata dal vice segretario regionale Mauro Nardella e la direzione della Casa Circondariale è emerso il chiarimento che le REMS sono state create per ospitare esclusivamente internati e cioè quei soggetti sottoposti a misure di sicurezza preventive. E’ rimasta immutata invece la regola che vede gli imputati e i condannati, ai quali nel corso della misura detentiva sopravviene una infermità psichica che non comporti, l’applicazione provvisoria della misura di sicurezza o l’ordine di ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o in casa di cura e custodia. Essi restano assegnati a un istituto o sezione speciale per infermi e minorati psichici.

Non essendoci più gli OO.PP.GG. la gestione di questi casi” -rileva la UIL- “viene demandata, così come accade per il carcere pescarese, ad un istituto di pena che non è dotato di mezzi e personale adeguatamente formato per la gestione dei soggetti psicotici con il rischio, così come è accaduto negli ultimi giorni, che le aggressioni diventino sempre più frequenti.

Il carcere di Pescara quindi – continua Nardella- è divenuto suo malgrado un surrogato di ospedale psichiatrico giudiziario senza personale idoneo: un rimedio peggiore del male. Pertanto la UIL ha chiesto l’immediata chiusura della sezione psichiatrici, l’invio di un congruo numero di agenti e/o il rientro in sede di tutti i poliziotti penitenziari impegnati in sedi extra moenia.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

1 Commento su "Carcere Pescara: “Va chiuso il reparto psichiatrico”"

  1. Battisti Francesco | 20/01/2019 di 17:42 |

    Non conosco la dinamica di queste aggressioni, però si tratta di gente malata, che ha bisogno di cure e di essere trattata da persone civili.
    Non voglio assolutamente giustificare questo comportamento anomalo ma border-line per i malati, però mi fa schifo che non personale medico esperto ma l’UIL composto principalmente da gente che non fa nulla di buono nella vita e che non ha nulla a che fare con il vero ambiente carcerario e con l’assoluta mancanza di criteri sanitari dedicati a quella patologia, si permette di suggerire la chiusura della sezione psichiatrica e non la sua ottimizzazione in modo da poter curare i malati e non buttarli ancora una volta nell’immondizia degli OPG ( ex manicomi ).
    L’obbiettivo per questi malati è la cura e le dimissioni perchè veramente guariti, devono essere pronti a rientrare ed essere accolti dalla nostra società.
    Cari politici del ca..o, avete rovinato la nostra patria, non finite di distruggere le persone malate che hanno bisogno diAMORE e di essere curate.

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