Romena 46 enne da anni residente a Casalbordino si sveglia dal coma dopo un mese e denuncia il compagno, un agricoltore, arrestato dai Carabinieri per le violenze e le angherie cui la costringeva.
Lesioni e maltrattamenti le accuse di cui deve rispondere F.D., anch’egli romeno. A ricostruire le angherie è stata la stessa vittima, ridotta in fin di vita e rimasta in coma dal 2 dicembre nell’ospedale de L’Aquila. Aveva riportato un forte trauma cranico, la frattura dell’osso occipitale e numerose emorragie sul viso: dopo un primo ricovero al “San Pio” di Vasto, la donna venne trasferita a L’Aquila in prognosi riservata. A chiamare il 118 dalla loro abitazione era stato lo stesso compagno, che aveva detto ai sanitari di aver trovato la donna in quelle condizioni al suo ritorno dalla campagna.
Ma al risveglio da settimane di coma, la vittima delle violenze ha ricordato perfettamente l’accaduto, decidendosi a denunciare il compagno-aguzzino. Ai Carabinieri ha riferito che al culmine di mesi di continue violenze e angherie, quel giorno venne violentemente afferrata per un braccio e scaraventata contro la testiera in legno del letto. Una versione compatibile con le lesioni riportate, e con tutta una altra serie di accertamenti svolti dai militari nelle indagini coordinate dal procuratore capo Giampiero Di Florio, tanto da ottenere dal Gip la misura cautelare nei confronti dell’uomo, che nei prossimi giorni sarà interrogato in carcere.