Nel novembre scorso al Tricalle di Chieti l’accoltellamento al cognato: con il rito abbreviato 29enne condannato a 3 anni e mezzo
La sentenza è stata pronunciata a carico di un 29enne originario di Penne, Antonio Di Nenno, al termine di un processo con il rito abbreviato davanti al Gup Luca De Ninis. A suo carico confermate le accuse ipotizzate dal Pm Marika Ponziani: tentato omicidio, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti si svolsero il 14 novembre dello scorso anno al Tricalle, quando Di Nenno, al termine di un diverbio per un prestito negato di 50 euro, sferrò due coltellate al cognato, che riuscì ad evitare conseguenze più gravi solo per miracolo e grazie all’intervento di una terza persona. Nella fuga la vittima dell’aggressione cadde dalle scale di casa e riportò altre lesioni, mentre Di Nenno si era barricato in casa ed armato del coltello aveva iniziato a minacciare dalla finestra di casa anche i carabinieri, nel frattempo accorsi. Solo il sangue freddo dei militari lo indusse a consegnarsi dopo aver minacciato anche il suicidio. Proprio lo stress emotivo è stata al centro della linea difensiva del 29enne, che però non è stata sufficiente ad evitargli la condanna.