Il tribunale di Chieti condanna a 13 anni due imputati per il caso di bancarotta della Euro Logis: distratti 3 milioni di euro dalla società di trasporti e scomparsi beni per un milione.
A stabilire la condanna è stato il giudice Geremia Spiniello, che ha inflitto sette anni all’ex amministratore Luciano Basile, cinquantottenne di Pescara, e sei anni a Edmondo Grande, settantaquattrenne di Chieti, che ora dovranno risarcire i danni al curatore.
La società di trasporti Euro Logis, con sede legale in via Po a San Giovanni Teatino, sparì nel nulla da un giorno all’altro. Basile fu presidente del consiglio d’amministrazione dal 2000 al 2008 e fino al fallimento rimase nel cda come socio con delega esclusiva per operare sui conti correnti della società; Grande amministrava invece un’altra società con cui l’Euro Logis era in affari.
Nel 2009 la società licenziò una ventina di dipendenti e dichiarò fallimento, ma la procura avviò un’indagine per vederci chiaro. I conseguenti rinvii a giudizio riguardarono Basile e Grande, ma anche la presidente del cda e una serie di consulenti: questi ultimi sono stati rinviati al tribunale di competenza, la presidente del cda, una donna campana, è stata assolta e Basile e Grande rinviati a giudizio con l’accusa, secondo la procura teatina, di aver distratto ingenti somme di denaro, sottraendole dalla società a proprio beneficio. Nello specifico 675 mila euro di crediti sarebbero stati riscossi dai clienti e non riversati nelle casse dell’Euro Logis; 94.600 euro di saldo cassa non sarebbero mai stati rinvenuti dal curatore e una somma complessiva di tre milioni di euro sarebbe stata dunque dissipata. Sempre per la procura un altro milione di euro di beni della società sarebbe stato sottratto dagli imputati tra personal computer, macchinari, autocarri e similari.
Entrambi gli imputati, Basile e Grande, sono stati infine condannati a risarcire la parte civile, rappresentata dal curatore fallimentare nella persona di Vincenzo Simonetti.