Chieti, anno nuovo vita vecchia alla ex Ipab. Il mancato pagamento delle fatture ai fornitori di alimenti freschi non comporta un vitto forzatamente vegano per gli anziani ospiti; piuttosto si fa la spesa sotto casa attingendo ai fondi di cassa.
Che i fornitori non pagati non avessero alcuna intenzione di assicurare comunque alimenti freschi come carne e pesce era già noto. Tali e tanti sono i crediti a sua volta non incassati dalla Casa di riposo che pagare i debiti con gli altri di fatto risulta impresa improba. Meglio allora aspettare con pazienza i soldi che devono arrivare dal pubblico, Comuni, Asl, Regione, – qualcosa come 3 milioni di euro – e comprare la merce dal privato, tipo macelleria sotto casa. Ma allora, qual è la novità? Zero. “Nessuna nuova buona nuova” recita il proverbio, eppure in questo caso l’assenza di notizie equivale al perdurare di uno stato di cose che non fa bene a nessuno. Agli istituti di assistenza riuniti San Giovanni Battista nulla cambia, né per i circa 90 lavoratori né per i 120 ospiti: i primi fanno i conti con il ritardo degli stipendi, i secondi avranno comunque un piatto caldo assicurato e nutriente. Purtroppo, al momento, nulla cambia anche per le fatture arretrate: i fornitori della “Azienda pubblica di servizi alla persona” aspetteranno ancora il saldo. Uno stato di cose che ha spinto le rsu a rivolgere un ironico “grazie” alla politica, frecciata rivolta soprattutto al Comune di Chieti, ma non solo.
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