Risparmio ed efficientamento sono state le direttrici seguite dalla gestione di Claudio Ruffini, commissario regionale del consorzio di bonifica centro di Chieti, in cinque mesi di commissariamento dell’ente, a seguito dell’inchiesta avviata dalla procura distrettuale antimafia de L’Aquila, riguardante la gestione e il funzionamento dell’impianto di depurazione di Chieti.
Indagini non ancora concluse, mentre sul fronte burocratico si attende che la Regione si pronunci il 27 aprile in conferenza dei servizi sull’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, che garantisce la regolarità del funzionamento del vigente depuratore di San Martino.
Intanto è proprio il commissario Ruffini a ripercorrere l’attività svolta in questi cinque mesi di commissariamento, rassicurando soprattutto gli associati del consorzio: “Non è stato facile, ma, economizzando, siamo riusciti a risparmiare circa 700mila euro, operando una riduzione delle spese sul personale (pensionamenti anticipati e casse integrazione di dipendenti che ora torneranno a lavorare a pieno regime) e gestendo personalmente le attività di riscossione dei crediti, senza affidarci a ditte esterne. Tutto questo non ci ha evitato però di guardare anche al futuro e di investire 20 milioni di euro che la Regione ci ha destinato per progetti in corso d’opera e in fase di esecuzione, destinati all’ammodernamento e al miglioramento dei servizi offerti dal consorzio”.
A tal proposito il consorzio sta lavorando a un progetto da 20 milioni di euro da presentare al ministero competente, per la sostituzione delle attuali condutture irrigue in cemento amianto con tubi di politilene: un sistema a cui fanno capo 16mila ettari di terreni irrigati tra le due province di Chieti e Pescara.
Al commissario Ruffini potrebbe subentrare l’avvocato Luciana Di Pierdomenico, originaria di Scafa, come proposto dalla Regione.