Domani intervento in diretta dal reparto di emodinamica dell’ospedale di Chieti su una paziente di 82 anni: cardiologia interventistica all’avanguardia.
L’intervento live su una paziente ottantaduenne aquilana sarà trasmesso domani, mercoledì 13 dicembre alle 9.30, in diretta all’auditorium del rettorato dell’università d’Annunzio, nell’ambito di un convegno, organizzato da Sabina Gallina e Marco Zimarino e dedicato proprio alla cardiologia interventistica, a cui prenderanno parte cardiologi, cardiochirurghi, neurologi, radiologi anestesisti, infermieri e tecnici.
La nuova frontiera del nuovo reparto di emodinamica di Chieti è proprio il trattamento di pazienti con ostruzioni della valvola aortica o insufficienza della valvola mitralica, non operabili per via dell’età o di elevato rischio operatorio.
L’intervento sarà eseguito su una paziente aquilana di 82 anni, alla quale era stata impiantata chirurgicamente una protesi biologica dodici anni fa, ormai degenerata e che domani sarà sostituita. In Emodinamica questo tipo di paziente viene trattato per via percutanea, con paziente sveglio e in anestesia locale, praticando una micro incisione sulla pelle per introdurre la protesi valvolare attraverso l’arteria femorale.
Il nuovo reparto di emodinamica dell’ospedale di Chieti, dotato di due sale con angiografi di ultima generazione, ha intrapreso un’intensa attività di cardiologia interventistica strutturale a partire dall’impianto di protesi all’interno della valvola aortica, già eseguito su diversi pazienti.
“Con il nuovo reparto abbiamo potuto sviluppare attività che in passato ci erano precluse per questioni logistiche e che ci pongono in primo piano nella nostra regione nel trattamento di alcune patologie, che richiedono dotazione tecnologica e figure professionali adeguate”, ha dichiarato Nicola Maddestra, direttore dell’Emodinamica. “Nella nostra unità operativa, oltre alla tradizionale angioplastica rivolta a pazienti infartuati o comunque con ostruzione delle coronarie, ora interveniamo anche in caso di occlusione della valvola aortica, trattata principalmente con impianto di protesi biologica eseguita in anestesia locale. Si tratta di una procedura particolarmente indicata in pazienti in età avanzata, con pluripatologie e che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico tradizionale per l’elevato rischio operatorio”.