Ospedale Chieti: Mauro Febbo rende nota la nota della ASL: “Il project financing Maltauro non stava in piedi dall’inizio”
Il presidente della Commissione di vigilanza regionale ha dichiarato che: “La proposta di progetto di finanza, all’atto della sua presentazione, risultava carente di regolare cauzione a garanzia dell’offerta e palesava anche incompleta allegazione di elementi tecnici quali i contenuti della relazione geologica, idrogeologica e sismica. Dette irregolarità sono state successivamente sanate e integrate. Ma nella verifica delle dichiarazioni sostitutive rese dal costituendo Rti Icm (Impresa Costruzioni Maltauro, in qualità di mandante) e Abp Nocivelli (in qualità di mandataria) sono emerse dichiarazioni di regolarità contributiva/fiscale difformi da quanto certificato invece dall’Agenzia delle Entrate di Vicenza. Per tali difformità già la Asl di Chieti, in data 6 dicembre 2016, coinvolgeva sia la Procura della Repubblica di Chieti sia l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). A questo punto, all’interno della stessa Asl si è posto il quesito sulla accoglibilità della proposta; dalla lettura delle relazioni del Rup ing. Filippo Manci e del Direttore Affari Generali e Legali dott.Stefano Spadano risulta palese la impossibilità di accoglimento della proposta”.
“Il Direttore dell’Ufficio Legale – ha sottolineato il Consigliere regionale di Forza Italia – è molto chiaro quando scrive che ‘la proposta di Finanza di Progetto presentata in data 16 Luglio 2016 non può essere accolta in quanto in contrasto ai commi 8 e 7 dell’Art. 183 del D.Lgv n.50/2016. Nella fattispecie in sede di verifica è emerso che la mandataria (ICM S.p.A) contrariamente a quanto dichiarato ai sensi del DPR n. 445/2000 versa nella ipotesi (irregolarità fiscali) di cui all’art.80, comma 4 sempre del D.Lgv n.50/2016. Tale impostazione – si legge nella nota di Spadano – si porrebbe in antinomia con i principi di cui alla normativa europea e, in particolare, alle direttive 2004/18/CEE ed alla direttiva 2014/24/UE e non sarebbe adesiva ai recenti orientamenti giurisprudenziali in tema di irregolarità contributiva e irregolarità fiscale, secondo cui, per quanto riguarda il principio della parità di trattamento e dell’auto responsabilità. E’ fin troppo evidente che l’applicazione della ‘regolarizzazione postuma’ finirebbe per consentire a una impresa di non preoccuparsi dell’esistenza a proprio carico di una irregolarità contributiva e/o fiscale, potendo confidare sulla possibilità di sanare in ogni caso il proprio inadempimento. Si arriverebbe, in questo modo, a consentire di sanare non una mera irregolarità formale ma la mancanza di uno status sostanziale; omissione aggravata dall’aver reso una dichiarazione oggettivamente falsa in ordine all’assenza di pendenze fiscali”.
“In qualità di Presidente della Commissione Vigilanza – ha spiegato Febbo – ho preso contezza della documentazione in oggetto dopo mia formale richiesta inoltrata al Direttore Generale Flacco che ha spiegato come il Rup sia ancora impegnato a verificare la proposta progettuale alla luce proprio di queste ultime note della stessa ASL. Oggi possiamo annunciare che il project financing della Maltauro viene messo definitivamente in un cassetto visto che una specifica irregolarità che di fatto ne determina la fine. La stessa Asl di Chieti oggi si pronuncia contro il progetto di finanza pensato e avallato dal Presidente D’Alfonso”.
“Ma non c’è solo un problema di contrasto con le norme sugli appalti – ha aggiunto ancora Febbo – c’è anche un rilievo di natura programmatoria che non poteva essere sottaciuto e che da mesi pongo in evidenza. Infatti, nel parere del Direttore U.O.C. Affari Generali e Legali si rimarca come le motivazioni per la realizzazione di un nuovo ospedale nell’area metropolitana Chieti – Pescara attraverso il sistema del project financing non siano state sufficientemente declinate nei loro reali contenuti se non mediante rinvio a un costituendo Hub di secondo livello organizzato secondo logiche di connessione funzionale dei pp.oo di Chieti e Pescara; ma le specificazioni tecniche organizzative non risultano ancora essere emanate. Ciò sta a evidenziare che se realmente si vuole realizzare un Hub di secondo livello (altra giustificazione alla mia contrarietà) bisogna capire quanti posti letto saranno assegnati ai presidi ospedalieri, quali unità complesse e semplici verranno assegnate a ciascuno presidio ecc… per supportare ingegneristicamente i servizi sanitari soprattutto tenendo ben presente che l’ospedale di Chieti è clinicizzato cioè convenzionato con la Università che in tutta questa vicenda non è stata minimante consultata e questo credo sia già di per sé un altro elemento per bocciare questo “capriccio dalfonsiano”.
“Auspico – ha concluso il presidente della Commissione di Vigilanza – che ci sia un immediato accantonamento di questa idea folle di realizzare un nuovo ospedale tramite projet financing ma si intervenga esclusivamente sui corpi interessati dal cosiddetto cemento impoverito e si valuti con attenzione il riutilizzo del San Camillo, nonché si passi finalmente alla effettiva realizzazione dei nuovi ospedali abruzzesi in primis I quello di Vasto e Lanciano. Alla luce di quanto sta accadendo le premesse sono tutt’altro che incoraggianti e si rischia seriamente di perdere tanto tempo ma soprattutto soldi pubblici. Ritengo che la certificazione prodotta segni uno sbarramento definitivo al project financing presentato per cui tutta la procedura deve essere annullata e questo argomento sarà affrontato nel corso di una Commissione Vigilanza di prossima convocazione”.