Chieti: per la morte dei coniugi Marco Ricci e Morena Capitanio non è stato individuato alcun colpevole. Per questo la procura teatina ha chiesto al gip di archiviare l’inchiesta per omicidio colposo, avviata in un primo momento per far luce sul decesso dei due, morti a distanza di tre mesi.
Marito e moglie, 48 e 44 anni, muoiono due anni fa dopo aver mangiato dei funghi e per questo in un primo momento si ipotizza che proprio questi siano la causa del decesso dei coniugi. Tuttavia la consulenza del medico legale Cristian D’Ovidio e lo studio sul dna dei capelli di Marco Ricci esclude l’intossicazione da funghi: Morena morirebbe per uno shock cardiaco e Marco per un’infezione post trapianto di fegato.
Il calvario dei due coniugi inizia il 24 marzo del 2014, quando Marco Ricci viene ricoverato nel reparto di terapia intensiva di rianimazione dell’ospedale Ss Annunziata, con vomito, febbre alta e gastroenterite; il giorno dopo anche la moglie Morena viene ricoverata con gli stessi sintomi, morendo lo stesso giorno. Il decesso della donna porta immediatamente a cercare cause di correlazione tra i due malori, ma l’autopsia eseguita sul corpo della 44enne porta a escludere qualunque rapporto tra i due eventi tragici. Intanto ad aprile Marco viene trasferito all’Umberto I di Roma per essere sottoposto a un trapianto di fegato, ma il 22 giugno del 2014 muore a Chieti nel reparto di rianimazione.
La conseguente inchiesta avviata per duplice omicidio colposo porta anche a indagare sull’operato dei medici, ma le responsabilità dei sanitari nel decesso dell’uomo vengono escluse: Marco Ricci muore dunque per un’infezione letale post trapianto indipendente da alcuna colpa medica.
Resterebbe però da chiarire l’iniziale causa dell’intossicazione epatica dell’uomo, da cui la tragedia ha avuto inizio.