Chieti: il primo esperimento di “assemblea deliberativa” sul tema della sicurezza urbana si terrà nel capoluogo teatino il 23 gennaio. Per i sindaco Di Primio si tratta di “un metodo innovativo, capace di dialogare con il cittadino, individuandone aspettative ed esigenze”.
L’assemblea di democrazia partecipativa e deliberativa sul tema della sicurezza, nasce dalla collaborazione tra il Comune di Chieti e il professor Antonello Canzano dell’università d’Annunzio – dipartimento di scienze giuridiche e sociali –, si svolgerà presso la sala Cascella della Camera di Commercio dalle 9 alle 14.
“Un metodo innovativo sotto il profilo della metodica, molto utile agli enti locali per assumere decisioni e per avere conoscenza di ciò che i cittadini percepiscono relativamente ad un tema particolarmente attuale quale è quello della sicurezza all’interno del sistema urbano”, ha commentato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. “L’auspicio è che da questo primo esperimento si possa arrivare, così come accade in altri paesi europei, non solo ad avere il risultato del sondaggio somministrato, ma l’indirizzo da percorrere per offrire risposte immediate alle esigenze dei cittadini. I risultati dell’assemblea teatina verranno poi trasmessi all’attenzione dell’Anci nazionale”.
“E’ la prima volta in Italia che viene realizzata una sessione deliberativa con metodo scientifico. Le iniziative già realizzate in altre città, infatti, non possono essere prese in considerazione perché sprovviste di tale modello”, ha spiegato il prof. Canzano. “La democrazia deliberativa è una teoria alternativa o complementare alla democrazia rappresentativa. Frutto complesso di un dibattito che si è sviluppato a partire dai primissimi anni ’80, ad oggi rappresenta una delle più importanti riflessioni sulla democrazia contemporanea. Suo principio è che la gestione della res publica non è più solo appannaggio dei rappresentanti, eletti in una regolare competizione per il voto popolare, e della pubblica amministrazione, loro agente, ma vede la partecipazione diretta dei cittadini lungo tutte le fasi dei processi decisionali. Due sono gli aspetti fondamentali: 1) i processi deliberativi debbono assumere la forma di uno scambio di informazioni e di argomenti confortati da ragioni; 2) le deliberazioni sono inclusive e pubbliche e tutti coloro che ne sono coinvolti debbono avere diritto a prenderne parte”.
Durante l’assemblea, aperta a tutti i cittadini e portatori d’interesse, verrà somministrato un sondaggio deliberativo teso a informare, rilevare l’opinione e fornire risposte relativamente al problema sicurezza. Seguirà un confronto pubblico con l’amministrazione, gli operatori delle forze dell’ordine e i docenti e i ricercatori universitari. L’esito dei sondaggi verrà recepito dalle istituzioni che potranno così elaborare misure idonee e strutturali in tema di sicurezza.